Pile e bastoni per i “selfie” illegali: a Milano sequestrati 40mila prodotti (FOTO)
Maxi-operazione della polizia locale di Milano contro il commercio abusivo. Oltre 40mila prodotti e merci contraffatte o illegali sono state sequestrate in 24 negozi nelle zone di via Sarpi e della stazione Centrale, da dove si rifornivano i venditori ambulanti che provavano poi a piazzare queste merci in centro.
Sequestrati anche 1.300 bastoni da selfie
È stato proprio partendo dal centro della città, tra piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele II e la Galleria, che gli agenti della polizia locale, seguendo i venditori ambulanti nel loro percorso, sono riusciti a risalire ai negozi da dove compravano la loro merce. Tutti i prodotti sequestrati sono merci illegali o potenzialmente pericolose: tra queste oltre 33mila pile e accumulatori privi dell’etichettatura prevista dalla Comunità Europea ad elevata tossicità, batterie per cellulari a rischio di surriscaldamento, pupazzi per bambini realizzati con materiali nocivi e con parti ingeribili dai più piccoli. Ci sono anche i famosi o famigerati "bastoni per i selfie": 1.300, non a norma, sono finiti nei depositi del Comune insieme a caricatori portatili per cellulari e altro materiale elettrico come altoparlanti, amplificatori, cuffie, telecomandi wi-fi e prese Usb per auto.
Emesse sanzioni per 1 milione e 800mila euro
Oltre ai sequestri di merce, gli agenti hanno emesso sanzioni per oltre 1 milione e 800mila euro. Cinque i sequestri penali, con relative denunce, in riferimento alle mancate segnalazioni sul riciclo dei prodotti a rischio di tossicità: "Contrastando il commercio abusivo vogliamo prima di tutto tutelare i cittadini e i consumatori che spesso ignorano la reale pericolosità di certi prodotti – ha detto l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli –. Senza dimenticare che la vendita di prodotti illegali alimenta il lavoro nero e lo sfruttamento. Si tratta di una ‘filiera’ articolata che intendiamo contrastare a vari livelli, per questo non ci fermiamo al singolo venditore abusivo ma miriamo a raggiungere chi li rifornisce sul territorio".