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Permessi di soggiorno in cambio di soldi: sei poliziotti arrestati a Milano

Chiedevano soldi per rilasciare permessi di soggiorno a chi ne aveva necessità. Sei poliziotti sono stati arrestati a Milano: quattro agenti dell’ufficio immigrazione sono finiti in carcere per l’aggravante dell’associazione a delinquere, mentre due colleghi che operavano in commissariati cittadini sono finiti ai domiciliari.
A cura di Francesco Loiacono
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Chiedevano soldi, da poche centinaia fino anche a migliaia di euro, per rilasciare permessi di soggiorno a chi ne aveva necessità. Per questo, con l'accusa principale di corruzione, quattro poliziotti dell'ufficio immigrazione di Milano e due che operavano in commissariati cittadini sono stati arrestati. I quattro dell'ufficio immigrazione sono finiti in carcere: per loro le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e falso in atto pubblico. I due colleghi, che operavano nei commissariati di Porta Genova e Lorenteggio, sono invece stati ritenuti estranei all'associazione a delinquere e per questo posti ai domiciliari.

L'indagine è partita nel 2013

L'indagine è stata svolta dalla squadra mobile di Milano e risale al 2013. Nel 2015 gli agenti arrestati oggi sulla base di un'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Livio Cristofano erano già stati spostati ad altri incarichi. L'inchiesta ha svelato come gli indagati avessero costituito un'organizzazione che, grazie anche ad alcuni complici esterni che fungevano da intermediari (due ristoratori cinesi finiti in carcere e un cittadino arabo ancora ricercato), individuavano stranieri che avevano i requisiti per ottenere il permesso di soggiorno e li contattavano per agevolare le procedure, dietro pagamento di un compenso in denaro. Nel corso dell'inchiesta, oltre agli arresti, è stato anche sequestrato un immobile di lusso del valore di quasi 700mila euro, che era nelle disponibilità di uno dei poliziotti indagati.

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