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Pellegrini di Lourdes in allarme: i treni speciali potrebbero essere destinati ai pendolari lombardi

I treni speciali per i pellegrinaggi a Lourdes potrebbero essere destinati alla rete regionale della Lombardia. L’allarme del Coordinamento nazionale pellegrinaggi italiani (Cnpi): “Queste notizie ci hanno allarmato e una volta di più intendiamo denunciare la situazione gravissima che da anni tutte le associazioni che organizzano pellegrinaggi a Lourdes stanno subendo e devono vivere”.
A cura di Redazione Milano
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Pellegrini di Lourdes contro i pendolari lombardi. Questa la situazione che si potrebbe delineare per via della possibile destinazione dei treni speciali per la località francese alla rete ferroviaria regionale della Lombardia. Un'ipotesi che era stata paventata a fine agosto dal nuovo amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, e che ha messo in allarme il Coordinamento nazionale pellegrinaggi italiani (Cnpi): "Queste notizie ci hanno allarmato e una volta di più intendiamo denunciare la situazione gravissima che da anni tutte le associazioni che organizzano pellegrinaggi a Lourdes stanno subendo e devono vivere – ha detto l'associazione in una nota – O meglio devono vivere i più deboli, i malati. Tempi di viaggio paurosi (anche 10 ore più del previsto), fermate per ore e ore in stazioni secondarie francesi o in piena campagna transalpina sotto il sole cocente. Aumenti costanti delle tariffe che sono oggi più che mai insostenibili. A creare ulteriori problemi in questa stagione 2018 gli scioperi continui dei Ferrovieri francesi. Denunciamo come questi treni vengano considerati dalle ferrovie francesi meno dei carri merci. Sono situazioni intollerabili".

Il treno resta l'unica via possibile per raggiungere la località ai piedi dei Pirenei per quelle persone che hanno una malattia grave. I treni speciali verso Lourdes sono però in calo, e con un carico sempre minore di passeggeri. Per questo il nuovo ad di Fs aveva ipotizzato di destinare parte di questi convogli (inizialmente si era pensato a nove treni) per rafforzare il servizio regionale lombardo e venire incontro alle esigenze dei pendolari (che sono oltre 70omila ogni giorno). Il Coordinamento nazionale pellegrinaggi italiani ha però spiegato: "Comprendiamo che per Ferrovie Italiane il calo del numero di prenotazioni di treni charter possa far balenare l'ipotesi di un taglio di questo servizio. Ma ribadiamo che il ritorno almeno a tempi di percorrenza umani porterebbe a una decisa ripresa dell'uso del servizio. Chiediamo con il cuore alle autorità politiche e istituzionali di questo Paese di intervenire perché questo servizio non venga soppresso, perché la libera circolazione delle persone, sane o ammalate che siano, autentico pilastro della nostra Unione Europea, venga realmente rispettato e fatto rispettare a favore dei più deboli".

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