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Pavia, oltre 50mila euro di soldi pubblici per viaggi e cene: arrestato ex presidente di una municipalizzata

Luca Maria Filippi Filippi, ex presidente di una municipalizzata di Pavia, è finito in manette lunedì mattina con le accuse di peculato, corruzione e induzione indebita: avrebbe speso più di 50mila euro per viaggi e cene con le carte di credito aziendali e intascato mazzette da imprenditori e dipendenti.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ex presidente di Asm Lavori ed ex consigliere di Asm, Luca Maria Filippi Filippi, è stato arrestato lunedì mattina dai carabinieri del nucleo investigativo di Pavia. I militari hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare in carcere nei suoi confronti per peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. La misura è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pavia dopo un'articolata indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Paolo Pietro Mazza. L'inchiesta è ancora in corso: nella mattinata di lunedì sono state eseguite diverse perquisizioni presso le abitazioni di politici ed imprenditori locali, nonché presso la sede Asm spa e Asm lavori – due società municipalizzate di Pavia – sequestrando materiale cartaceo ed informatico che gli investigatori ritengono "di indubbio interesse giudiziario". Possibile dunque che altri soggetti possano essere coinvolti in fatti analoghi.

Alberghi e cene con carte di credito aziendali

Dalle indagini finora effettuate è emerso che Filippi Filippi, figlio dell'ex vicesindaco di Pavia Ettore, in qualità di presidente di Asm Lavori – società che si occupa di attività di scavo e lavori edili, controllata al 100 per cento da Asm – utilizzava a fini privati le carte di credito aziendali di cui era in possesso, arrivando a spendere oltre 50mila euro per alberghi e ristoranti di Roma, della riviera ligure, della Puglia e dell’Italia in genere. Filippi Filippi, oltre che per sé, pagava anche per amici e famigliari che lo aacompagnavano: in un caso, aveva anche trascorso una serata presso un night capitolino.

Corruzione e induzione indebita

Gli episodi di corruzione si riferiscono invece alla maggiorazione del 10 per cento che l'arrestato si faceva pagare dagli imprenditori ai quali, abusando del suo ruolo, affidava opere pubbliche, come nel caso del progetto artistico d’illuminazione realizzato sul ponte dell’Impero. Il “malcostume” è stato seguito per alcuni appalti assegnati in forma diretta, senza indagine di mercato. L’ex presidente risulta inoltre aver indotto diversi collaboratori, assunti con contratto di consulenza, a corrispondergli parte della retribuzione, ricambiando con retribuzioni notevolmente maggiorate rispetto agli importi fissati dai contratti di collaborazione.

L’indagine, iniziata nel mese di luglio del 2014, e condotta anche mediante complesse attività tecniche, ha consentito di far luce su alcune procedure irregolari di gestione della Cosa Pubblica. Tra le tante, il fatto che l'indagato, in violazione a qualunque principio di risanamento dei bilanci della finanza pubblica, abbia portato a un aumento delle assunzioni del 300 per cento, contribuendo a creare così un disavanzo di bilancio dell’Asm pari a circa mezzo milione di euro.

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