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Pavia, condannata Luigina Zambianchi ex direttrice sanitaria: timbrava il cartellino e si assentava

Il Tribunale di Pavia ha condannato l’ex direttrice sanitaria del presidio ospedaliero dell’Oltrepò Pavese dell’Asst di Pavia Luigina Zambianchi a un anno e sei mesi per il reato di falsa attestazione della presenza in servizio. Timbrava il cartellino ma si assentava dal posto di lavoro per motivi personali.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Un anno e sei mesi di reclusione per l'ex direttrice sanitaria del presidio ospedaliero dell'Oltrepò Pavese dell'Asst di Pavia. Il Tribunale ha condannato Luigina Zambianchi per falsa attestazione della presenza in servizio, accusata di aver timbrato il cartellino per poi andarsene per motivi personali, assentandosi dal posto di lavoro. La sentenza è arrivata oggi, lunedì 10 giugno. La donna era indagata dalla Procura di Pavia, per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione della presenza in servizio, ma dall'accusa più grave, quella di truffa, ha ricevuto l'assoluzione dei giudici. Infatti Zambianchi, come è emerso in sede processuale, dopo le sue assenze dal lavoro rientrava in ufficio e recuperava il tempo perso, durante il quale non aveva prestato servizio. L'ex direttrice difesa dall'avvocato Fabrizio Gnocchi probabilmente farà ricorso in appello.

Furbetti del cartellino in caserma: 23 sospesi

Lo scorso 9 aprile un'inchiesta condotta dai militari della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Taranto ha portato alla luce il caso di 23 dipendenti pubblici del Ministero della Difesa della caserma ‘Mezzacapo' che sono stati indagati con  l'accusa di truffa aggravata. Ciò è emerso dai numerosi apportamenti e controlli che hanno registrato delle irregolarità sul servizio svolto. Gli indagati timbravano il cartellino ed entravano nel posto di lavoro, ma a metà mattina uscivano per svolgere commissioni personali, come andare al supermercato vicino a fare la spesa, senza alcuna autorizzazione. In alcuni casi, come è emerso in sede d'indagine, lasciavano il cartellino da timbrare ai colleghi, che lo passavano per il controllo dell'ora alla sera, in orario di uscita.

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