Pavia, 50enne ricattato: “Paga o rivelo che sei omosessuale”. Arrestata una donna

Viveva da un anno sotto la continua minaccia di ricatti da parte di una donna e di suo figlio minorenne, che per non rendere pubblica la sua omosessualità gli avevano estorto dei soldi. La vittima è un 50enne di Valle Lomellina, in provincia di Pavia, che vive insieme alla madre disabile. L'uomo aveva già pagato 7mila euro ai suoi due aguzzini, che gli telefonavano prospettandogli punizioni fisiche e addirittura minacciandolo di morte se non avesse pagato quanto dovuto. Di fronte a una nuova richiesta, però, il 50enne ha deciso di reagire e di denunciare tutto alla polizia. L'uomo si è rivolto al commissariato di Vigevano, che ha segnalato il caso in Procura a Pavia. Al termine delle indagini, coordinate dal magistrato Ilaria Perinu, è scattata la trappola per gli estorsori.
Dopo le indagini è scattata la trappola
Il 50enne si è presentato sul luogo dell'appuntamento con 2mila euro in contanti, somma richiesta dai suoi estorsori. La donna, una 36enne residente a Casarile, vicino Milano, si è presentata all'incontro insieme al suo compagno 37enne, che l'ha accompagnata in auto. Sul posto erano però presenti anche gli agenti di polizia, che hanno assistito allo scambio e sono quindi intervenuti. La 36enne è stata arrestata per estorsione, mentre con la stessa accusa è stato denunciato il suo compagno. Il figlio 17enne della donna, invece, è stato segnalato al Tribunale dei minori di Milano. L'indagine ha infatti rivelato che era proprio il minorenne a telefonare più volte al 50enne, minacciandolo di morte o di punizioni corporali se non avesse pagato i suoi estorsori per mantenere il silenzio.