Pass per la sosta falsi in cambio di mazzette: condannati 7 vigili
Sette agenti della polizia locale di Milano sono stati condannati mercoledì a pene da sei mesi fino a sei anni e cinque mesi di reclusione. I sette erano imputati per corruzione, peculato e falso, in merito a una vicenda emersa nel 2009. Secondo l'accusa, sostenuta dal pubblico ministero Grazia Colacicco, i "ghisa" avrebbero concesso ad alcuni commercianti dei pass per la sosta falsi, dietro il pagamento di mazzette. Per tutti gli imputati è caduta l'accusa di peculato, mentre sono arrivate condanne per gli altri reati. Ogni vigile condannato dovrà inoltre pagare 4mila euro a titolo di risarcimento al Comune di Milano, che si era costituito parte civile.
"Questa condanna chiude una brutta vicenda del 2009. Fu proprio il comandante della Polizia locale Tullio Mastrangelo ad aprire immediatamente le indagini sui pass falsi e oggi la giustizia ha fatto il suo corso. Chi lavora nella pubblica amministrazione, a maggior ragione nella Polizia Locale, deve avere comportamenti non solo perfettamente legali ma anche eticamente ineccepibili", ha detto l'assessore comunale alla Sicurezza e polizia locale Marco Granelli commentando la sentenza.
Inchiesta partita nel 2009
L'inchiesta era nata nell'estate del 2009 con una serie di perquisizioni. Stando alle indagini, i vigili urbani avrebbero consegnato a imprenditori, baristi, ma anche dipendenti di società pass falsi per la sosta nel centro e anche in corso Buenos Aires. In cambio, avrebbero ottenuto tangenti che andavano dai 70-80 euro fino a poche centinaia di euro per ogni pass. Oltre ai 7 vigili sono stati condannati dai giudici altri 16 imputati, che si aggiungono ad altri sette condannati nel gennaio 2013 per la stessa vicenda – mentre altre 27 persone avevano patteggiato la loro pena e sette erano stati assolti -. Nei confronti di alcuni imputati i giudici hanno comminato pene più severe di quelle chieste dall'accusa: in particolare, è stato condannato a quattro anni e tre mesi di reclusione l'agente che aveva stampato i pass attraverso il sistema in dotazione alla polizia locale. Dopo le motivazioni della sentenza si attende l'eventuale ricorso in appello da parte dei vigili.