Acquistavano resti umani e li rivendevano in rete, a prezzi maggiorati. Un vero e proprio traffico illecito di resti umani quello organizzato da tre persone, definite "insospettabili" dagli inquirenti, ed emerso dopo l'inquietante scoperta di qualche giorno fa a Milano di un teschio all'interno di un pacco che era stato spedito per San Francisco, negli Stati Uniti d'America.
Proprio da quella scoperta sono iniziate le indagini: fondamentale è stata la macchina a raggi X del centro smistamento pacchi dell'Ups di Milano, che aveva rilevato l'insolita presenza all'interno dell'involucro spedito verso la California. A ritroso, gli inquirenti sono riusciti a risalire ai rivenditori e smantellare la rete che avevano creato. I tre, uno a Milano e gli altri due in Piemonte, acquistavano i resti umani dissotterrati in Repubblica Ceca e li rivendevano sui siti di annunci, rincarando il prezzo anche di sei volte.
Ad esempio, un teschio in buono stato veniva acquistato dai tre per cento euro dalla Repubblica Ceca e rivenduto in Svizzera o negli Stati Uniti fino anche a seicento euro. I tre indagati, individuati al termine delle indagini coordinate dal pm Francesco Cajani, sono un ingegnere, un commercialista ed un tecnico informatico, tutti quarantenni senza precedenti e non legati tra loro, le cui generalità non sono state diffuse ma definiti comunque "tutti insospettabili". Devono rispondere ora delle accuse di traffico illegale di resti umani.