“Ospedale in Fiera sia usato per quarantena”: la proposta del consiglio comunale di Milano
Cosa fare con il maxi ospedale realizzato alla Fiera di Milano e che avrebbe dovuto ospitare fino a 500 pazienti in terapia intensiva, rimasto quasi vuoto nelle ultime settimane? Una proposta per la struttura costata 21 milioni di euro di fondi privati, e gestita oggi dal Policlinico di Milano, è arrivata dal Consiglio comunale di Milano. L'assemblea di Palazzo Marino ha approvato, con 32 voti favorevoli e 8 contrari, un ordine del giorno del centrosinistra (firmatari Marco Fumagalli di Alleanza Civica, Filippo Barberis Pd, Anita Pirovano, Milano Progressista) che invita il sindaco e la giunta a "sollecitare la Regione Lombardia" ad utilizzare l'ospedale alla Fiera di Milano per isolare i pazienti con pochi sintomi o asintomatici in attesa di tampone dimessi o i pazienti domiciliari.
Il documento, che è stato approvato anche con i voti favorevoli del Movimento 5 stelle, propone anche di sottoporre a test immunologico rapido e a test sierologici tutti gli operatori sanitari lombardi e poi di estendere "questi test sierologici anche alle attività non sanitarie al fine di discriminare i soggetti che non hanno avuto contatto con il virus e quelli il cui contatto risulta pregresso o recente". Infine l'ordine del giorno sollecita l'Ats "a implementare in modo significativo l'utilizzo di strutture per la quarantena a carattere sanitario e socio-assistenziale sul modello dell'Hotel Michelangelo a Milano".
L'hub della terapia intensiva ha sollevato più di un dubbio tra addetti ai lavori e medici. Il progetto, annunciato nel momento in cui il numero di contagiati in gravi condizioni era in forte crescita in tutti gli ospedali della Lombardia. Il dato delle persone ricoverate in terapia intensiva è ora in calo da alcune settimane. Stando al bollettino di oggi, giovedì 23 aprile, sono 790 i pazienti in terpia intensiva, in calo di 27 unità.