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Covid 19

Ospedale Fiera Milano “si attiverà con recrudescenza virus”, da settimane non ha nuovi pazienti

L’ospedale alla Fiera di Milano e quello di Bergamo saranno riattivati in caso di allerta di secondo livello per una “recrudescenza della diffusione del virus”. Lo ha spiegato l’assessore lombardo Giulio Gallera parlando del futuro delle strutture. Quella del capoluogo lombardo, costata 17 milioni e utilizzata per una manciata di pazienti, da settimane non ci sono nuovi ricoveri ed è in stand by.
A cura di Simone Gorla
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Ospedale Fiera Milano
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L'ospedale alla Fiera di Milano in futuro sarà attivato con un'allerta di secondo livello nel caso si verificasse una "recrudescenza della diffusione del virus". Lo ha spiegato l'assessore lombardo Giulio Gallera parlando del futuro dell'ospedale covid costato oltre 17 milioni e del "gemello" nella struttura fieristica di Bergamo. L'amministrazione regionale sta realizzando il ‘piano Covid', chiesto dal governo alle regioni, "che stanno elaborando i nostri tecnici insieme a un comitato composto anche dai direttori sanitari dei maggiori ospedali pubblici e privati accreditati".

Ospedale Fiera Milano sarà attivato "con un allerta di secondo livello"

In caso di nuova ondata di contagi fuori controllo, quindi, subito dopo il primo livello di allarme "è previsto il coinvolgimento dei nostri ospedali in Fiera, quello di Milano e quello di Bergamo, che da un lato ci consentiranno di continuare a svolgere le attività ordinarie negli ospedali e dall'altro di avere una capacità di fronteggiare il virus".

Nessun ricovero da settimane, i pazienti sono solo tre

Il futuro dell'ospedale in Fiera dovrebbe essere quello di un centro di "riserva" per eventuali nuove crisi legate alla pandemia. Il presente è in stand by dopo la dimissione degli ultimi pazienti rimasti nella struttura, che non ne ha mai accolti più di una ventina. Da settimane, infatti, non arrivano nuove richieste di ricovero dalla task force regionale che gestisce le terapie intensive. Quando anche i tre degenti rimasti potranno essere trasferiti in altri ospedali, perché non più bisognosi di cure intensive, il centro potrebbe chiudere come anticipato a Fanpage da Antonio Pesenti, primario di Anestesia e rianimazione del Policlinico di Milano.

 Entro il 17 giugno il piano di sviluppo dei posti letto in terapia intensiva

"Entro il 17 giugno presenteremo a Roma un piano di sviluppo dei posti letto di intensiva e sub intensiva secondo il decreto ministeriale del 19 maggio che ci impone di implementate i posti da 861 a 1466" più "704 di sub intensiva di cui almeno la metà trasformabili subito in terapia intensiva", ha sottolineato l'assessore lombardo al Welfare rispondendo a un'interrogazione del Pd in Consiglio regionale, spiegando che "nello sviluppo nel processo di incremento dei posti delle terapie intensive i due ospedali in Fiera, quello di Milano e quello di Bergamo hanno un ruolo specifico". Una risposta che non soddisfa l'opposizione: "Un buon proposito quello del Piano per l’ospedale in Fiera – commenta il capogruppo del Pd al Pirellone, Fabio Pizzul – che riguarda però il futuro, mentre la necessità è quella di declinare il progetto al presente. Il piano deve essere reso noto al più presto. Per ora è nel mondo delle idee.  Non è affatto chiaro, inoltre, se la struttura potrebbe già essere  immediatamente operativa  in tutta la sua capienza o per esserlo necessita di altri interventi”.

I costi per la struttura: opere civili, impianti, gas e progettazione

Per quanto riguarda i costi dell'ospedale in Fiera, in attesa della rendicontazione definitiva sulle spese, Fondazione FieraMilano ha fornito un primo riepilogo relativo e una stima di "7,910 milioni di euro per opere civili, 4,540 per impianti elettrici, 3,183 per impianti termomeccanici e anti incendio, 1,230 per gas medicali e 393.342 mila euro per progettazione preliminare e assistenza direzione lavori. Per un totale di 17,257 milioni di euro".

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