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Operatrice culturale violentata a Bergamo: convalidato il fermo del richiedente asilo

Resta in carcere il ragazzo della Sierra Leone che martedì ha aggredito e violentato un’operatrice culturale in un centro richiedenti asilo di Fontanella, in provincia di Bergamo. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo del ventenne e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il ragazzo ha ammesso l’aggressione, ma ha negato gli abusi sessuali.
A cura di Francesco Loiacono
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Resta in carcere il giovane di 20 anni della Sierra Leone che ha aggredito e violentato un'operatrice culturale. Il giudice per le indagini preliminari di Bergamo Federica Gaudino, oltre a convalidare il fermo del ragazzo, richiedente asilo, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il 20enne è accusato di lesioni e violenza sessuale: lo scorso martedì 19 settembre ha aggredito un'operatrice culturale di 27 anni all'interno di un centro di accoglienza di Fontanella, nel Bergamasco, dove il ragazzo era ospite.

Il ragazzo ha ammesso l'aggressione, ma ha negato gli abusi sessuali

Il 20enne davanti al giudice ha ammesso l'aggressione, ma ha invece respinto l'accusa di abusi sessuali. La sua vittima è sotto choc in ospedale: ai carabinieri ha raccontato quanto accaduto la mattina del 19 settembre, quando il 20enne l'ha chiusa nel bagno della struttura e poi l'ha aggredita, stringendole le mani al collo fino a farla svenire: "Penso volesse uccidermi", ha detto ai militari.

La ragazza è stata salvata da altri due richiedenti asilo

A salvare la ragazza erano stati altri due ospiti della struttura, che accoglie una trentina di migranti. I giovani immigrati avevano sfondato la porta del bagno chiusa a chiave. L'aggressore era fuggito scappando dalla finestra, ma era stato bloccato poco dopo dai carabinieri in un campo vicino alla cascina dove si trova il centro d'accoglienza.

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