Operaio morto: è la 15esima vittima nei cantieri delle metro di Milano, la prima dopo trent’anni
L'ultimo era stato Tiziano Paris, morto il 1 gennaio 1990 durante gli scavi della metropolitana M3. Poi trent'anni senza vittime avevano dato l'illusione che le norme di sicurezza fossero ormai in grado di garantire l'incolumità degli operai, anche negli scavi più profondi e difficili. Non era così. L'incidente mortale avvenuto lunedì sera nel cantiere della M4 in piazza Tirana che è costato al vita al 42enne Raffaele Ielpo ha riportato l'attenzione sul costo in termini di vite umane che le linee sotterranee di Milano hanno richiesto in oltre cinquant'anni di lavori.
Operaio morto nel cantiere della M4: è la 15esima vittima nella storia delle metropolitane di Milano
Con la tragica scomparsa di Raffaele Ielpo, sale a 15 il numero dei lavoratori rimasti uccisi nei cantieri delle metropolitane milanesi dagli anni Sessanta a oggi. Tre targhe nelle stazioni di piazza Duomo e Cadorna ricordano le vittime dei lavori sulla M1, M2 e M3. Per la linea rossa, inaugurata nel 1964 e prima costruita in città, persero la vita cinque uomini: Ermanno Bevoni, Generoso Crudo, Natale Gemmi, Alfredo Renoldi, Mario Spreafico. I cantieri della metro verde, aperta nel 1969, furono fatali a sei operai: Mario Banfi, Mario Colombo, Dante Lelio Fontana, Giovanni Ricaldi, Giannino Rovesta, Dino Vitalini. Tre furono le vittime degli scavi per la linea gialla, inaugurata nel 1990: Giuseppe Licata, Domenico Laffranchi, Tiziano Paris.
Primo decesso dopo trent'anni
Per tre decenni non si sono più verificati incidenti mortali. La M5 Lilla, il cui primo tratto è stato inaugurato nel 2013 in vista di Expo, è stata completata senza vittime. Anche per l'ultima tratta in costruzione finora non c'erano stati decessi. Grazie agli standard di sicurezza moderni e con l'introduzione dei grandi mezzi meccanici – le "talpe" in grado di scavare velocemente i tunnel – c'era la convinzione di non dover più pagare il tributo di sangue richiesto dalle vecchie metropolitane. Una certezza che è venuta meno la sera del 13 gennaio. "Sembra si tratti di una tragica fatalità", ha detto il sindaco Giuseppe Sala. "Si è trattato di un evento chiaramente imprevedibile e imprevisto", ha commentato anche il presidente della società M4, Fabio Terragni: "Non ci spieghiamo come si siano potuti staccare dei blocchi di queste dimensioni – ha dichiarato – Era un cunicolo veramente breve tra lo scavo di piazza Tirana e la galleria. È veramente un tema che ci inquieta.