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Operai sui tetti dello stabilimento Marcegaglia: minacciano di lanciarsi nel vuoto

Alta tensione alla fabbrica di viale Sarca, a Milano, dove gli operai della Marcegaglia si sono accampati ormai da giorni sul tetto dello stabilimento per protestare contro i trasferimenti. Lunedì mattina i dipendenti si sono legati con delle imbragature minacciando di lanciarsi nel vuoto: in serata sono scesi dal tetto.
A cura di An. Mar.
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Update: I sette dipendenti della Marcegaglia di viale Sarca a Milano, che dal primo luglio protestavano contro l'ipotesi di trasferimento in un'altra sede, sono scesi dal tetto nella serata di lunedì 6 luglio. La loro protesta non è però finita: continua in un carroponte all'interno della ditta. Secondo quanto comunicato dalle parti, per mertedì è stato fissato un incontro tra azienda e sindacati alla presenza del prefetto per discutere della loro situazione e cercare un possibile accordo.

Paura nello stabilimento del gruppo Mercegaglia a Milano dove alcuni operai accampati da giorni sul tetto della fabbrica, si sono legati con le funi e minacciano di gettarsi nel vuoto. Una protesta che si esaspera ogni giorno di più quella degli operai che hanno rifiutato il trasferimento presso la sede di Pozzolo Formigaro in provincia di Alessandria. Dal primo luglio sono saliti sul tetto dello stabilimento milanese in segno di protesta ad oltranza. Da mercoledì uno degli operai in agitazione ha iniziato lo sciopero della fame. Oggi la direzione aziendale ha comunicato agli operai che quelli che non accetteranno il trasferimento verranno licenziati. Una comunicazione da parte dei dirigenti del gruppo Mercegaglia che ha esasperato ancora di più gli animi della protesta.

Gli operai sono legati a delle imbragature ed uno di loro ha un grosso coltello in mano e minaccia di tagliare la funi lasciandosi cadere nel vuoto. Tra i sette operai disperati sui tetti della fabbrica anche un dipendente malato di tumore al cervello. Sul posto sono accorse le forze dell'ordine e gli agenti della Digos della questura di Milano. Intanto davanti al cancello principale della fabbrica si sono riuniti decine di operai che stanno solidarizzando con i loro colleghi sui tetti. Stando a quanto riferisce Massimiliano Murgo, delegato della Fiom, il capo del personale avrebbe chiesto alla polizia di forzare il blocco dei lavoratori davanti ai cancelli per permettere l'ingresso nello stabilimento ai lavoratori di ditte esterne. Proprio in quel momento gli operai sui tetti si sarebbero legati alle imbragature sporgendosi verso il vuoto. L'azienda conta circa 160 dipendenti nella sua fabbrica di Milano che negli ultimi mesi è stata attraversata da una lunga crisi dopo l'annuncio della direzione di chiudere la fabbrica di viale Sarca.

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