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Omicidio Legnano, l’autopsia: il figlio ha ucciso il padre con 75 coltellate. Domani i funerali

Si terranno domani, sabato 6 luglio, i funerali del 71enne Michele Campanella, ucciso a coltellate dal figlio Marco lo scorso lunedì nella loro abitazione di Legnano, in provincia di Milano. L’autopsia ha rivelato che il figlio si è accanito contro il genitore colpendolo con 75 coltellate: una furia omicida originata a quanto pare dall’ennesima lite tra i due.
A cura di Redazione Milano
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Ha ucciso il padre con 75 coltellate. Una furia inspiegabile quella con la quale Marco Campanella, 36enne di Legnano, si è scagliato contro il padre Michele, 71 anni. L'autopsia, eseguita mercoledì dal medico legale, ha rivelato che il 71enne è stato ucciso da cinque fendenti mortali sferrati all'altezza del cuore e dei polmoni. Ma il figlio 36enne ha infierito sul corpo del genitore a lungo, sferrando con ben due coltelli un'altra settantina di colpi. Il delitto dello scorso 1 luglio in via Giovannelli si tinge dunque di tinte fosche: quelle della crudeltà che adesso, come riporta il quotidiano "la Prealpina", verrà probabilmente contestata dalla procura al 36enne come aggravante.

Domani i funerali del 71enne Michele Campanella, ucciso a coltellate dal figlio

Domani, sabato 6 luglio, alle 14.30 si celebreranno i funerali della vittima. Non vi parteciperà, per evidenti ragioni, il figlio, che dopo la convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari Luisa Bovitutti è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Del delitto sconvolge il movente, almeno stando a quanto Marco Campanella ha affermato agli inquirenti subito dopo l'arresto prima di chiudersi in un mutismo davanti al giudice: "Mi diceva sempre di trovarmi un lavoro, ma io volevo studiare". In effetti le liti tra il padre, desideroso che il figlio si trovasse un impiego, e il 36enne erano ormai molto frequenti. Marco voleva iscriversi a un corso di laurea magistrale, dopo aver conseguito la laurea triennale, e voleva continuare a farsi mantenere dal genitore. Davvero difficile però capire cosa sia passato nella testa del 36enne per passare dalle liti alla furia omicida di lunedì mattina.

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