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Omicidio Stefania Crotti, uccisa e bruciata

Omicidio di Gorlago, chiuse le indagini: per il pm fu omicidio premeditato

Secondo la procura di Brescia quello di Stefania Crotti, la mamma 42enne uccisa e poi data alle fiamme lo scorso 17 gennaio a Garlago, in provincia di Bergamo, è stato un omicidio premeditato. E a compierlo è stata Chiara Alessandri, l’ex amante del marito della vittima che avrebbe con lucidità e freddezza messo in piedi il delitto.
A cura di Chiara Ammendola
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Chiara Alessandri (a sinistra) e Stefania Crotti, la mamma uccisa e bruciata a Gorlago.
Chiara Alessandri (a sinistra) e Stefania Crotti, la mamma uccisa e bruciata a Gorlago
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A quasi un anno dall'omicidio, la procura si Brescia ha chiuso le indagini sulla morte di Stefania Crotti, la mamma 42enne che fu aggredita e poi bruciata dall'ex amante del marito, Chiara Alessandri. Per il pm si è trattato dunque di un omicidio premeditato: secondo quanto emersi in questi lunghi mesi di rilievi, interrogatori e indagini, Chiara Alessandri avrebbe premeditato l'omicidio di quella che lei considerava la sua rivale in amore, ostacolo alla sua relazione con Stefano Del Bello, il marito di Stefania Crotti.

Il corpo portato in Franciacorta e poi dato alle fiamme

Ad aiutarla inconsapevolmente l'amico Angelo Pezzotta, estraneo all'inchiesta e convinto attraverso uno stratagemma a portare la vittima a casa della Alessandri: una volta giunta qui la 44enne avrebbe dato il via a un litigio, finendo per colpire Stefania in testa con un martello, caricarla sulla sua auto e infine da Gorlago trasportarla in un bosco di Erbusco. È qui che poi Chiara avrebbe dato alle fiamme il corpo, ancora vivo, prima di tornare a casa. Accusa quest'ultima sempre rigettata dalla 44enne che invece ha raccontato di aver sì litigato con Stefania ma di non averla colpita: la 42enne sarebbe infatti scivolata sbattendo mortalmente la testa.

Un omicidio efferato e premeditato

Presa dal panico, Chiara avrebbe caricato il corpo a bordo dell'auto e l'avrebbe abbandonato in un campo di Erbusco, in Franciacorta, nel Bresciano, senza però darlo alle fiamme. Una versione non ritenuta credibile dai magistrati secondo cui Chiara avrebbe ideato il delitto nei minimi dettagli, avrebbe attirato la vittima in una trappola scrivendo un finto biglietto da parte del marito per poi ucciderla. Un omicidio efferato e premeditato, compiuto con freddezza e lucidità: Chiara Alessandri si trova in carcere dallo scorso 19 gennaio e nonostante le varie richieste del suo difensore, Gianfranco Ceci, sono state rigettate le istanze di scarcerazione. Ora si aprirà il processo.

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