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Nuovo stadio di San Siro

Nuovo San Siro, Inter e Milan condannano il Meazza: “Ipotesi dei due stadi non è percorribile”

L’ipotesi di far convivere il vecchio Meazza e il nuovo stadio di San Siro “non è percorribile”. Lo hanno spiegato i dirigenti di Inter e Milan nel corso di una riunione con gli esponenti dell’amministrazione comunale a Palazzo Marino. Gli assessori due settimane fa avevano chiesto ai manager dei club di valutare la possibilità di “salvare” lo storico impianto al fianco della nuova arena. L’analisi commissionata dalle società allo studio Ceas sostiene che il progetto dei due stadi non starebbe in piedi per ragioni economiche, di gestione e di viabilità. Si arriva così a un punto morto nel dibattito sul futuro dell’area, un muro contro muro che rischia di ridare forma all’ipotesi del trasloco delle squadre a Sesto San Giovanni o in un’altra sede ancora da definire.
A cura di Simone Gorla
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Due impianti vicini, lo storico Meazza e il nuovo stadio di San Siro, non si possono costruire. È la posizione dei dirigenti di Inter e Milan, esposta oggi in un incontro con gli esponenti del Comune di Milano a Palazzo Marino, in risposta alla richiesta dell'amministrazione milanese di valutare la possibilità di "salvare" il vecchio stadio dalle ruspe, facendolo convivere con una nuova arena più moderna. "L'ipotesi non è percorribile", hanno i manager del Milan, Ivan Gazidis e Paolo Scaroni, e l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello, nel corso della riunione, durata circa un'ora, con l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. Si arriva così a un punto morto nel dibattito sul futuro di San Siro, con la giunta e il consiglio comunale contrari all'abbattimento e i club non disponibili a percorrere altre vie. Un muro contro muro che rischia di ridare forma all'ipotesi del trasloco delle squadre a Sesto San Giovanni o in un'altra sede ancora da definire.

Inter e Milan: Due stadi vicini? Ipotesi non percorribile

In un precedente incontro due settimane fa il Comune aveva chiesto ai club di cercare una soluzione per salvare il Meazza con nuove funzioni. Le squadre si erano impegnate a valutare l'ipotesi, anche se il presidente rossonero Scaroni non aveva nascosto lo scetticismo: "Non faccio l’architetto, tanto meno l’architetto di stadi, ma uno dovrebbe spiegarmi in quale paese al mondo nella stessa area ci sono due stadi, uno vecchio e uno nuovo, uno accanto all’altro. Francamente non mi ricordo di averlo mai visto", aveva dichiarato, "magari essere ‘first’ è anche bello, certe volte però magari è un po' stupido".

L'analisi dei club boccia l'idea per viabilità, costi e problemi di gestione

I due club hanno illustrato oggi l’analisi, commissionata allo studio Ceas, che spiega perché la "rifunzionalizzazione" del Meazza e la costruzione del nuovo stadio di fianco non starebbero in piedi. Alla base ci sarebbero ragioni legate alla viabilità e agli spazi, ma anche motivi economici. Infatti, secondo Inter e Milan, l’ipotesi di destinare l'impianto ad eventi come le partite di calcio femminile o alle giovanili non sarebbe percorribile a causa della scarsa affluenza di spettatori e prezzi di biglietti troppo bassi. Problemi di gestione tecnica invece sorgerebbero nel caso in cui dovessero svolgersi eventi in contemporanea nei due impianti.

Due nuove proposte per ristrutturare il Meazza

Nella giornata di lunedì 16 dicembre sono stati invece presentati in commissione altri due progetti che prevedono la ristrutturazione del Meazza con modifiche al terzo anello e alle torri. Si tratta del il “diamante”, disegno firmato dall’architetto Jacopo Mascheroni, fondatore dello Studio JM Architecture a Milano, e del progetto di recupero dello stadio dell'ingegnere Riccardo Aceti, promosso dalla Lega.

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