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Covid 19

Nuovo report dell’Iss sulle case di riposo: morti oltre 6700 anziani, più di 3000 in Lombardia

Sono oltre 6700 gli anziani morti nelle case di riposo in Italia dal primo febbraio al 14 aprile di quest’anno. A rivelare i dati è l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità. Il 40,2 per cento degli ospiti delle Rsa (2724) è morto per cause riconducibili al Covid. In Lombardia i dati peggiori: nella regione si sono verificati oltre la metà dei decessi, 3.045, e il 53,4 per cento, 1625, sono riconducibili al Coronavirus. In provincia di Bergamo il tasso di mortalità più alto nelle case di riposo: 18,2 per cento.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono oltre 6700 gli ospiti, per lo più anziani, deceduti dall'1 febbraio al 14 aprile nelle case di riposo in tutta Italia: quasi la metà, oltre 3000, sono morti in Lombardia. Lo riporta l'Istituto superiore di sanità nell'ultimo report (il terzo) sul contagio da Covid-19 all'interno delle Rsa, le residenze sanitarie assistenziali. L'ultimo aggiornamento in merito è del 14 aprile e va a integrare la precedente survey i cui risultati erano fermi al 6 aprile. La ricerca, va precisato, riguarda solo una parte del totale delle Rsa censite nel nostro Paese (3420 quelle incluse nel sito dell’Osservatorio Demenze dell’Iss e presenti nei siti delle Regioni). Hanno risposto al questionario 1082 strutture, pari al 33 per cento di quelle contattate: la grande maggioranza, 266, si trovano in Lombardia.

Il 45 per cento dei decessi in Lombardia

In totale nelle 1082 strutture intervistate erano presenti, alla data del 1 febbraio 2020, 80131 residenti. Nelle strutture di tutta Italia fino al 14 aprile sono morte 6773 ospiti, il 45 per cento dei quali (3045) in Lombardia, per un tasso di mortalità dell'8,2 per cento. Di questi decessi, a livello nazionale il 40,2 per cento è riconducibile al Covid-19: in 364 casi la diagnosi è certa attraverso l'esito dei tamponi, mentre in 2360 persone è presunta per via della presenza di sintomi influenzali riconducibili al coronavirus. La percentuale di decessi con diagnosi (certe o presunte) di Covid-19 sale al 53,4 per cento sul totale dei morti in Lombardia (nello scorso report era al 51,3 per cento): a sottolineare la gravità dei dati lombardi anche il fatto che, mentre il tasso di mortalità per Covid è del 3,3 per cento a livello nazionale, in Lombardia è del 6,7 per cento.

In Lombardia 1625 ospiti di Rsa morti per Covid

Nella regione d'Italia maggiormente colpita dalla pandemia gli ospiti delle Rsa morti a causa del Covid sono stati complessivamente 1625: in 166 casi la diagnosi è stata confermata dal tampone. A livello temporale, il 43,1 per cento dei decessi in Lombardia si è verificato nel periodo tra il 16 e il 31 marzo. A livello geografico, invece, spicca per quanto riguarda l'alto tasso di mortalità il dato relativo alla provincia di Bergamo. Il totale dei decessi è stato di 534, per un tasso di mortalità del 18,2 per cento, di gran lunga superiore a quello di altre province italiane. Il Lodigiano (75 decessi, tasso di letalità del 12,3 per cento), il Cremonese (249 morti, 11,2%), la provincia di Sondrio (43 decessi, pari a 9,8 per cento di mortalità) e il Bresciano (568 decessi, pari a 7,9 per cento di mortalità) figurano entro i primi dieci posti di questa classifica purtroppo tutt'altro che invidiabile.

Tra gli altri dati citati nel report, quello relativo alle persone attualmente positive al coronavirus presenti nelle strutture: sono oltre 1200 nelle Rsa lombarde, anche se solo per 392 la diagnosi è confermata da un tampone. Proprio l'impossibilità di effettuare un tampone figura tra le maggiori difficoltà riscontrate dalle strutture durante questa emergenza sanitaria: è stata riscontrata dal 46,9 per cento delle Rsa. Al primo posto tra le difficoltà c'è però la mancanza di dispositivi di protezione individuali (le mascherine, ma anche camici e altri dispositivi): ben l'82,7 per cento delle strutture ha denunciato questa carenza.

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