Nuova inchiesta sull’omicidio della 14enne Desirée Piovanelli: interrogato in procura Giovanni Erra
È iniziato questo pomeriggio in Procura a Brescia l'interrogatorio di Giovanni Erra, condannato a 30 anni per l'omicidio di Desirée Piovanelli, la 14enne uccisa nel 2002 a Leno, nel Bresciano. Con lui, unico adulto all'epoca dei fatti, furono condannati anche i giovanissimi Nicola Bertocchi, Nicola Vavassori e Mattia Franco, detto Bibo, rispettivamente a 18, 15 e 10 anni. I tre minori hanno già scontato la loro pena ed Erra, che invece ha scontato 16 dei 30 anni a cui è stato condannato, si è sempre proclamato innocente e negli scorsi mesi, proprio dal carcere di Bollate, ha chiesto la revisione del processo. Richiesta alla quale è seguita anche quella del padre di Desirée che ha chiesto a più riprese di far luce sull'omicidio della figlia, convinto che non tutto sia stato risolto, e che un anno da ha presentato un esposto in Procura. Il riferimento in particolare è a un giro di pedofilia che potrebbe esserci alle spalle dell'omicidio e dunque a un eventuale mandante ancora libero.
I nuovi elementi: il giro di droga e pedofilia
La nuova inchiesta servirà dunque a fare luce su quegli elementi rimasti in sospeso e su quelli nuovi emersi negli ultimi mesi. In particolare rispetto alla testimonianza resa lo scorso ottobre da un uomo di 70 anni, un imprenditore di Leno che avrebbe raccontato di ciò che accadeva in paese negli anni in cui venne uccisa la 14enne. Un vero e proprio giro di droga, pedofilia e festini a luci rosse. Al momento non ci sono ancora indagati e Giovanni Erra che è apparso con un look totalmente diverso rispetto al passato, ha risposto per due ore alle domande del pm: "Si è detto estraneo alla pedofilia – hanno spiegato gli avvocati Antonio Cozza e Nicodemo Gentile – ma non sa se dietro il delitto possa esserci stata questa ipotesi". Nell'inchiesta saranno ascoltati di nuovo anche i tre minori all’epoca dei fatti, condannati in via definitiva e tornati liberi dopo aver scontato la pena.