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Nozze negate in punto di morte: il Comune di Lecco condannato a pagare 214mila euro

La Corte d’Appello di Milano ha respinto il ricorso del Comune di Lecco contro la sentenza del tribunale che l’ha condannato a pagare 214mila euro per le mancate nozze tra Sandro Frara e la compagna Ginevra. Frara, 54enne, nel marzo 2014 decise di sposare in punto di morte la compagna: morì però senza riuscire a coronare il suo sogno, a causa di lungaggini burocratiche.
A cura di Francesco Loiacono
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Le nozze negate in punto di morte al 54enne Sandro Frara e alla sua compagna Ginevra sono costate oltre 200mila euro al Comune di Lecco. Soldi che l'amministrazione ha già versato, dopo che la Corte d'Appello di Milano lo scorso febbraio aveva reso esecutiva la sentenza di primo grado emessa dal tribunale lecchese. Adesso la stessa Corte d'Appello ha confermato la sentenza di primo grado dell'ottobre 2016, respingendo, perché ritenendolo inammissibile, il ricorso presentato da Palazzo Bovara.

La vicenda oggetto del contendere risale al marzo 2014 quando il 54enne Sandro Frara, poco prima di una difficile operazione chirurgica al cuore, decide di sposare con la procedura d'urgenza la compagna di una vita, Ginevra. I due si erano conosciuti 24 anni prima: dal loro amore, mai ufficialmente suggellato da un matrimonio, sono nati due figli. Proprio la necessità di garantire una serena esistenza ai figli e alla moglie, nell'imminenza di un intervento rischioso, aveva spinto Frara e la compagna a optare per un matrimonio d'urgenza. Ma quelle nozze non si sono mai celebrate, a causa di lungaggini burocratiche la cui colpa, come hanno evidenziato il tribunale di Lecco prima e la Corte d'Appello adesso, ricade proprio sul Comune di Lecco.

L’avvocato Raffaella Gianola, legale dei familiari di Frara, al quotidiano "Il Giorno" ha affermato: "Nella sentenza si continua a riconoscere assolutamente illegittimo il fatto che lungaggini burocratiche abbiano impedito la celebrazione di un matrimonio connotato solo da requisiti di urgenza". Di fatto, funzionari dell'Ufficio anagrafe del Comune e il segretario comunale non si sono attivati, come prevede la legge in questi casi, per verificare in tempo la capacità di volere dell'aspirante coniuge e il sussistere del pericolo di vita. E così, la sera del 7 marzo 2014, Sandro Frara muore senza poter coronare il suo sogno d'amore.

Adesso, quei soldi che la compagna di Frara ha già incassato, serviranno per far studiare i due figli della coppia. Il Comune di Lecco, però, potrebbe non arrendersi: si sta valutando un eventuale ricorso in Cassazione.

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