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“No canottiere per le bambine”: il cartello in un asilo diventa virale. Le maestre: “Una svista”

“Per le bambine per favore no canottiere e pantaloni sopra al ginocchio”. Un avviso con le regole di abbigliamento per l’estate esposto in un asilo di Samarate, in provincia di Varese, è diventato virale su Facebook dopo che alcuni utenti lo hanno diffuso denunciandone il carattere discriminatorio nei confronti delle bimbe. La scuola però smentisce qualsiasi intento sessista, spiegando che si è trattato di un banale errore e che le regole erano rivolte a tutti, maschi e femmine.
A cura di Simone Gorla
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(Foto Clara Campi - Facebook)
(Foto Clara Campi – Facebook)

"A partire da lunedì 17 giugno i bambini potranno venire a scuola senza grembiule. Per le bambine per favore no canottiere e pantaloni sopra al ginocchio". È il cartello appeso questa mattina in una scuola materna di Samarate, in provincia di Varese. Un messaggio che è visto come discriminatorio nei confronti delle bambine, che ha fatto infuriare i genitori ed è stato pubblicato su Facebook, diventando virale in poche ore. "Pensano che una bambina di 3 anni in pantaloncini corti e canotta possa evidentemente risultare troppo sexy e causare scompiglio. Per qualche ragione, invece, nessun dress code per i maschi", ha commentato Clara Campi pubblicando la foto dell'avviso. Moltissimi utenti hanno commentato criticando il carattere apparentemente sessista della regola, che stabilisce regole diverse di abbigliamento tra maschi e femmine tra bambini così piccoli. C'è però anche chi ha fatto notare che probabilmente si è trattato di un tentativo riuscito male di stabile alcune regole di abbigliamento per la stagione estiva.

La scuola ha rimosso il cartello: Solo una svista

La responsabile della scuola dell'infanzia Macchi Ricci di Samarate, però, respinge ogni accusa di sessismo e spiega che si è trattato di una banale svista subito corretta: "Sono tutte bufale, hanno inventato tutto solo per un banale errore. Può capitare a tutti di sbagliare a scrivere", spiega a Fanpage.it assicurando che le indicazioni erano rivolte a tutti gli alunni. "Siamo stanche di dover rispondere a queste accuse, vorremmo solo fare il nostro lavoro e stiamo valutando se ricorrere alle vie legali".

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