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Niente stadio del Milan al Portello, Fondazione Fiera chiede i danni ai rossoneri

Dopo la rinuncia del Milan a costruire un nuovo stadio in zona Portello, a Milano, la Fondazione Fiera, proprietaria dell’area, intende chiedere i danni alla società rossonera. A rivelarlo il presidente, Benito Benedini. Intanto al posto dello stadio potrebbe sorgere una struttura polifunzionale con percorsi ciclopedonali rialzati, negozi e aree dedicate al benessere.
A cura di Francesco Loiacono
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La telenovela dello stadio del Milan al Portello, zona ovest di Milano, si sposta nelle aule del tribunale. Fondazione Fiera Milano ha infatti intenzione di citare in giudizio per danni la società rossonera, che si è tirata indietro sul nuovo impianto dopo che il progetto presentato era stato scelto tra altri cinque. A indicare quale sarà la prossima puntata della vicenda è il presidente di Fondazione Fiera (proprietaria dell'area) Benito Benedini, che in un'intervista al Corriere della sera ha affermato che chiederà i danni all'A.c. Milan, parlando anche del futuro dell'area.

Al posto dello stadio un progetto polifunzionale

Al posto dello stadio rossonero, un impianto da 48mila spettatori di cui erano stati presentati plastici e rendering, probabilmente nell'area dei due vecchi padiglioni della Fiera sarà realizzato il progetto polifunzionale Milano Alta – che prevede il recupero dei padiglioni e offrirà negozi, spazi per la tecnologia e il benessere oltre a un percorso ciclopedonale a sette metri di altezza – presentato dal costruttore bergamasco Massimo Vitali, arrivato secondo tra quelli presentati. Ma, approfittando della situazione, Vitali adesso è intenzionato a offrire meno della proposta iniziale – quantificata in 4 milioni di euro. Ed ecco allora che Fondazione Fiera ha intenzione di chiedere al Milan la differenza tra le entrate promesse e sottoscritte e quelle reali, moltiplicate per gli anni di concessione del suolo, 50. Una cifra ancora non quantificata, ma che sicuramente sarà ingente per le casse del club rossonero.

Al Corriere il presidente di Fondazione Fiera non nasconde tutta l'amarezza per l'improvviso dietrofront del Milan nel progetto, arrivato durante l'estate dopo che i giochi ormai sembravano fatti. A spingere il progetto con forza era stata Barbara Berlusconi, evidentemente frenata da qualcun altro della famiglia. Adesso, dopo aver a lungo cercato di evitare il tribunale proponendo altre soluzioni che la società rossonera non ha però accettato – diritto di recesso, transazione monetaria o arbitrato -, l'unica via sembra essere quella giudiziaria.

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