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Niente scuolabus per i figli di genitori morosi: la trovata del sindaco di Ello (Lecco)

A Ello, in provincia di Lecco, il sindaco leghista ha deciso di sospendere il servizio di scuolabus per quei bambini della scuola materna i cui genitori non pagano la retta: “Riteniamo che i genitori che non pagano debbano provvedere ad accompagnare i figli all’asilo con i propri mezzi”. L’iniziativa partirà a settembre.
A cura di F.L.
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C'è stato chi, come ad Adro o a Corsico, ha pensato di escludere i bambini dal servizio mensa. E chi invece ha deciso di lasciarli a piedi. Le trovate per "stanare" i genitori che non pagano quanto dovuto agli asili pubblici lombardi si moltiplicano. L'ultimo caso, riportato dal Corriere della sera, arriva da Ello, piccolo comune (1.300 abitanti) in provincia di Lecco. Il sindaco del paese, la leghista Elena Zambetti, ha deciso che dal prossimo settembre i figli dei genitori morosi potranno continuamente continuare a mangiare in mensa, ma non potranno usufruire del servizio scuolabus.

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"Mangiare è un loro diritto e i bambini non hanno colpa né delle difficoltà, né dei comportamenti dei genitori", spiega il primo cittadino, al suo secondo mandato: "Però negheremo loro il pullmino scolastico, perché riteniamo che i genitori che non pagano debbano provvedere ad accompagnare i figli all’asilo con i propri mezzi". I morosi sarebbero il 10 per cento degli alunni della scuola materna di Ello, che si trova in un istituto comprensivo che raggruppa anche le scuole elementari e medie di Oggiono e Dolzago, altri due comuni della provincia. La tariffa, di 100 euro al mese, comprende oltre alla mensa anche il servizio di trasporto, dal momento che tutte le famiglie morose risiedono fuori dal comune di Ello. Dettaglio ulteriore: sono tutte extracomunitarie. Una circostanza che, unita all'appartenenza politica del sindaco, potrebbe far nascere il sospetto che si tratti di un'iniziativa in qualche modo "ideologica".

La 61enne sindaca sgombra però il campo da ogni dubbio: l'iniziativa mira a colpire dei genitori che sono "semplicemente furbi", al di là della loro nazionalità, e che non pagano non perché in situazioni di povertà: "Sono genitori che lavorano regolarmente. Non versano quindi in situazioni di povertà. Tanto che sono famiglie sconosciute sia ai servizi sociali che alla Caritas. Semplicemente sono furbi, sanno di poterlo fare e lo fanno. Ma causano un ammanco nelle casse municipali e, soprattutto, un’ingiustizia verso coloro che pagano". Questi ultimi sembrano aver accolto favorevolmente l'iniziativa del sindaco: quando l'ha annunciata, nell'assemblea per la fine dell'anno scolastico, alcune mamme e papà hanno applaudito convinti. A settembre si capirà se l'iniziativa porterà i suoi frutti o se a rimetterci saranno i bambini.

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