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Paolo appena nato contrae un batterio in ospedale e muore: indagati tutti i medici

Continua l’inchiesta sul decesso del piccolo Paolo, il neonato morto a seguito di un’infezione batterica contratta nel reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia, e sul contagio di altri dieci bambini che hanno contratto lo stesso batterio nella struttura sanitaria.
A cura di Valerio Renzi
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"Sembrava in condizioni stabili poi all'improvviso è peggiorato. Abbiamo intrapreso la terapia ma non ce l'ha fatta". A parlare è Gaetano Chirico, primario del reparto di terapia intensiva neonata degli Spedali Civili di Brescia, dove un neonato è morto per shock settico dopo aver contratto un batterio proprio in ospedale, e altri nove sono rimasti contagiati. Ora tutti i medici del reparto, in tutto sedici persone sono state indagate. Si tratterebbe di un atto dovuto per poter proseguire con gli accertamenti d'indagine.

Da quanto si apprende i sei bambini ancora ricoverati per un'infezione da Serratia Marcescens, un batterio particolarmente aggressivo e resistente che ha colpito anche il neonato deceduto, sono in via di guarigione e le loro condizioni, pur monitorate costantemente, non destano particolare preoccupazione. Paolo, questo il nome del neonato era ricoverato assieme al gemello, anche lui infettato dal batterio ma in via di miglioramento, dopo un parto prematuro.

Sul decesso del piccolo è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo: i Nas dei carabinieri sono stati incaricati di scoprire se ci siano o meno state mancanze nella cura dei bambini, ma soprattutto se la contaminazione del reparto potesse essere evitata o meno, se tutti i protocolli siano stati eseguito correttamente. Sotto sequestro anche tutte le cartelle cliniche. L'infezione all'interno del reparto, come reso noto dallo stesso ospedale, è stata scoperta il 20 luglio scorso, e ha contagiato in tutto dieci bambini ricoverati.

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