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Neonata rischia di morire sul volo Tunisi-Malpensa: salvata da medico, pilota e passeggeri

La piccola Amina, nata con una patologia cardiaca congenita, ha dovuto affrontare un pericoloso volo da Tunisi a Malpensa per essere operata a Milano. È stato un viaggio contro il tempo: Amina poteva respirare solo con le bombole d’ossigeno e ha avuto un calo di temperatura che poteva costarle la vita. La collaborazione tra pilota, passeggeri e un medico del Policlinico San Donato che si trovava a bordo del volo ha salvato la vita alla neonata.
A cura di Francesco Loiacono
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Un medico, un pilota d'aereo e i passeggeri del suo volo. A tutti loro la piccola Amina, neonata di appena dieci giorni venuta al mondo con una patologia congenita al cuore, dovrà la propria vita. La piccola lo scorso 6 marzo si è imbarcata assieme ai suoi genitori su un volo Tunisi-Malpensa. A quel viaggio erano appese le speranze dei genitori, che avevano individuato nel Policlinico San Donato, alla periferia di Milano, la struttura adatta per curare il difetto congenito della loro figlioletta. Il volo da Tunisi a Malpensa rappresentava però un grosso rischio: perché Amina non era in grado di respirare autonomamente e la sua sopravvivenza era legata alle bombole d'ossigeno necessarie per permetterle di respirare.

Per fortuna la collaborazione tra il pilota del volo, i passeggeri dell'aereo e un passeggero d'eccezione, il primario della Cardiochirurgia pediatrica proprio del Policlinico San Donato, hanno consentito ad Amina di arrivare sana e salva a Malpensa. Il racconto del viaggio, riportato dal "Corriere della sera", è un'avventura a lieto fine. Fin da subito infatti sono iniziati i problemi: la partenza è stata rimandata di quattro ore e i genitori di Amina si sono rivolti subito al primario, Alessandro Frigiola, in cerca di bombole d'ossigeno d'emergenza per assicurare alla neonata la necessaria riserva d'aria. Il primo ostacolo è stato superato: dopo chiamate d'urgenza al ministero sono state trovate due bombole d'ossigeno supplementari. Una volta decollati, dopo altre ore di ritardo dovuti ad altri problemi all'aeromobile, Frigiola si è recato dal pilota chiedendogli di fare presto: la durata stimata del volo era di 100 minuti, mentre l'ossigeno era disponibile solo per 90 minuti. Un altro problema si è però profilato durante il viaggio: la temperatura corporea della bimba, di appena un chilo e 600 grammi di peso, è iniziata a scendere in maniera preoccupante. A questo punto il dottore ancora una volta si è recato dal pilota, chiedendogli di alzare al massimo il riscaldamento: poi si è rivolto ai passeggeri, spiegando il motivo della sua richiesta. Nessuno ha protestato, anzi: nonostante tutti abbiano iniziato a sudare, tunisini e italiani hanno collaborato con il medico e sostenuto idealmente la piccola Amina e la sua famiglia.

Il pilota ci ha messo del suo, atterrando a Malpensa in appena 85 minuti. La piccola Amina è stata prelevata da un'ambulanza e portata al San Donato, dove il giorno seguente è stata operata dal professor Marco Carminati, primario di Cardiologia pediatrica. Il medico ha aperto la valvola cardiaca che impediva ai polmoni di Amina di ricevere il sangue dal ventricolo destro. L'intervento è riuscito e la piccola è già rientrata a casa assieme ai genitori, in questo caso senza alcuna urgenza: "Abbiamo fatto il destino di Amina – ha detto il professor Frigiola – Senza la nostra esperienza sarebbe stato difficile salvarla".

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