Nel carcere di Opera apre uno sportello lavoro per i detenuti

Il lavoro va incontro ai detenuti del carcere di Opera, vicino Milano. L'Agenzia metropolitana per la formazione, l'orientamento e il lavoro (Afol), d'intesa con l'amministrazione dell'istituto penitenziario, ha inaugurato lo sportello "Centro per l'impiego" all'interno della struttura. Si tratta di una sorta di ufficio di collocamento per detenuti, che prevede una serie di azioni per favorire il processo d'integrazione dei carcerati e facilitare il loro reinserimento nella società.
I responsabili del progetto hanno diffuso i numeri legati all'iniziativa: i detenuti del carcere di Opera già impegnati in attività lavorative e quindi interessati al servizio sono 460 (su 1.300 totali), il 45 per cento circa del penitenziario. La maggior parte dei lavoratori (350 persone) è impegnata a prestare servizio all'interno dell'istituto: lavorano in cucina, nella lavanderia, si dedicano alle pulizie e alla manutenzione ordinaria. Altri, 110 detenuti, sono impiegati invece in aziende e cooperative, dove sono dediti ad attività come call center, giardinaggio, digitalizzazione degli archivi e altri impieghi.
Solo il 26 per cento degli ex detenuti trova lavoro in Italia
Il lavoro per un detenuto rappresenta un'opportunità concreta di reinserimento all'interno della società, nonché fa diminuire di molto la possibilità che, una volta uscito dal carcere, possa tornare a delinquere. Purtroppo i dati testimoniano come non sia facile per chi è stato dietro le sbarre trovare un'opportunità lavorativa: appena il 26 per cento degli ex detenuti in Italia trova un'occupazione. Un dato che evidenzia, ancora di più, l'importanza di iniziare a lavorare già quando si è in carcere.
Alla presentazione dello sportello lavoro dell'Afol nel carcere di opera hanno partecipato, tra gli altri, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il direttore generale Detenuti e Trattamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Roberto Piscitello, il Provveditore regionale Amministrazione penitenziaria per la Lombardia, Luigi Pagano, il direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano e i direttore generale dell'Afol metropolitana Giuseppe Zingale.