‘Ndrangheta: sequestrata una villetta al genero del boss Antonio Papalia, fratello di Rocco
Una villetta a Buccinasco e alcuni conti correnti. Sono i beni sequestrati a Giuseppe Grillo, 37enne genero del boss di ‘ndrangheta Antonio Papalia. Grillo era stato arrestato lo scorso aprile e si trova attualmente in carcere, dove deve scontare una pena a sette anni e quattro mesi per traffico di droga. Il sequestro di alcuni beni a lui riconducibili è scattato in base alle nuove normative antimafia: le indagini hanno consentito di accertare che l'origine dei beni a lui riconducibili non era chiara, considerando il reddito pressoché nullo del nucleo familiare Grillo-Papalia. Da qui, su proposta del questore di Milano, Marcello Cardona, la Sezione autonoma misure di prevenzione del tribunale di Milano ha emesso un decreto di sequestro, che è stato eseguito ieri mattina dal personale della Divisione anticrimine della questura di Milano. Il sequestro nei confronti di Giuseppe Grillo ha riguardato un appartamento in villa a Buccinasco, composto da oltre 5 vani e conti correnti per un valore complessivo di circa 400mila euro. Altri sequestri nei confronti della famiglia potrebbero seguire nei prossimi giorni.
Giuseppe Grillo è il genero di Antonio Papalia, fratello del boss di Buccinasco Rocco
Giuseppe Grillo è nato a Locri da una famiglia originaria di Platì, territorio che è la roccaforte delle cosche ‘ndranghetiste dell'Aspromonte. Ad aprile, quando è stato catturato, si nascondeva in un appartamento di via Mascagni, a Buccinasco, intestato al cognato Domenico Papalia: sul comodino aveva un libro su Matteo Messina Denaro, capo mafia considerato il ricercato più pericoloso d'Italia. Grillo è sposato con Serafina Papalia, figlia di Antonio Papalia, soprannominato "Ntoni Carciutu", che sta scontando un ergastolo nel carcere di Padova. Antonio Papalia a sua volta è fratello di Rocco, vecchio boss della ‘ndrangheta che da poco è ritornato a Buccinasco, la "Platì del nord", dopo aver scontato 25 anni di carcere. Recentemente a Rocco Papalia, protagonista di una polemica col sindaco della cittadina Rino Pruiti – Papalia chiedeva di essere "dimenticato", ma il primo cittadino ha risposto che la città non può farlo – è stata revocata la sorveglianza speciale: per la Corte d'Appello non è più pericoloso, anche se il sostituto procuratore generale di Milano Laura Barbaini ha presentato ricorso.