‘Ndrangheta, il boss Rocco Papalia non è più pericoloso: revocata la sorveglianza speciale
Il vecchio boss della ‘ndrangheta Rocco Papalia non è più sorvegliato speciale. La revoca della misura è stata decisa dalla Corte d'Appello di Milano, che ha accolto un ricorso della difesa del 67enne, definito in passato il padrino di Buccinasco, cittadina dell'hinterland di Milano chiamata la "Platì del nord" per le infiltrazioni mafiose. Per i giudici della Corte d'Appello Papalia, che ha scontato 25 anni di carcere, non è più socialmente pericoloso. Da qui la decisione dei giudici, contro la quale adesso il sostituto procuratore generale di Milano Laura Barbaini farà ricorso.
Il vecchio boss aveva chiesto il silenzio nei suoi confronti
Papalia era tornato a Buccinasco lo scorso maggio, dopo aver scontato la sua pena. Un ritorno che aveva fatto discutere: il vecchio boss era finito sotto i riflettori per i saluti e le visite ricevute subito dopo il suo ritorno, e anche in occasione della sua prima uscita pubblica dopo il carcere per il battesimo di una nipote. L'attenzione mediatica aveva infastidito Papalia, che attraverso i suoi legali aveva chiesto al sindaco della cittadina, Rino Pruiti, che sulla sua figura calasse il silenzio. Il primo cittadino aveva risposto in maniera netta: "Buccinasco non starà in silenzio, Buccinasco non potrà mai considerare Rocco Papalia come un cittadino uguale agli altri, perché lui non lo è".
La Corte d'Appello ha tenuto conto del percorso carcerario regolare
A luglio, quindi dopo la scarcerazione, la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano aveva confermato la misura della sorveglianza speciale nei confronti del vecchio boss, applicata sin dal '94. I giudici in quell'occasione avevano spiegato che Papalia era ancora socialmente pericoloso, disponendo per lui l'obbligo di soggiorno a Buccinasco per cinque anni e l'impegno a cercarsi un lavoro, "compatibilmente con le imperfette condizioni di salute", dal momento che il 67enne è invalido al 75 per cento. Adesso, invece, la decisione di segno opposto della Corte d'Appello, arrivata tenendo conto del "percorso carcerario tutt'altro che trascurabile (25 anni) connotato da regolarità di condotta" e degli "elementi che denotano l'allontanamento di Papalia dagli ambienti malavitosi che ne hanno contraddistinto la prima parte della vita".