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‘Ndrangheta a Seregno, cade la giunta: si dimettono in massa consiglieri di maggioranza e opposizione

Dopo l’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo politico e imprenditoriale in Brianza è caduta la giunta di Seregno, il cui sindaco Edoardo Mazza (Forza Italia) è stato arrestato ieri. Dopo le dimissioni del vicesindaco leghista Giacinto Mariani, indagato per abuso d’ufficio, hanno lasciato il proprio incarico tutti gli otto consiglieri del Carroccio e, a cascata, consiglieri e assessori di maggioranza e opposizione.
A cura di Francesco Loiacono
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Il vicesindaco di Seregno Giacinto Mariani: le sue dimissioni hanno scatenato un effetto domino che ha fatto cadere la giunta
Il vicesindaco di Seregno Giacinto Mariani: le sue dimissioni hanno scatenato un effetto domino che ha fatto cadere la giunta

Il Comune di Seregno non ha più una giunta. Dopo gli arresti per ‘ndrangheta e corruzione che hanno travolto il paese in provincia di Monza e Brianza, consiglieri di maggioranza e opposizione si sono dimessi in massa, determinando la fine dell'esperienza politica della giunta di centrodestra eletta nel 2015. La prima mossa era stata del vicesindaco della cittadina, il leghista Giacinto Mariani, che aveva annunciato le proprie dimissioni ieri sera. Il politico risulta indagato per abuso d'ufficio nella maxi-inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo politico e imprenditoriale in Brianza. Dopo di lui, si sono dimessi questa mattina anche tutti i consiglieri della Lega Nord di Seregno: in totale otto consiglieri.

Alle dimissioni dei leghisti sono seguite quelle di consiglieri e assessori di Lega Nord, Forza Italia e della minoranza, centrosinistra e liste civiche. Il gruppo forzista in una nota ha spiegato: "Alla luce dei recenti eventi che hanno interessato il nostro Comune, con senso di responsabilità e rispetto dei cittadini seregnesi abbiamo rassegnato le dimissioni. Altrettanto hanno fatto i coordinatori cittadini. Il partito locale pone la massima fiducia nella magistratura e si augura che venga restituita serenità e credibilità alla vita amministrativa, alle istituzioni e alla città". Forza Italia è il partito più toccato dall'inchieste delle procure di Monza e della Dda di Milano: agli arresti sono finiti infatti il sindaco Edoardo Mazza, accusato di corruzione, e il consigliere Stefano Gatti. Già ieri si vociferava di possibili dimissioni da parte del sindaco, il cui legale aveva affermato: "Chiarirà tutto". Venerdì è in programma l'interrogatorio di garanzia.

Le dimissioni dell'opposizione per evitare il commissariamento

Dopo le dimissioni di consiglieri e assessori della maggioranza sono arrivate anche quelle degli esponenti dell'opposizione. Per un motivo pratico, come ha spiegato il capogruppo del Pd William Viganò: "È stata una scelta necessaria anche per la minoranza, dato che qualcuno della maggioranza non ha mollato. Altrimenti non ci sarebbero stati i numeri per far cadere questa giunta, un atto dovuto ai cittadini".

La decisione del gruppo consigliare della Lega dopo un incontro con Salvini

La decisione del vicesindaco Mariani, che ha dato il via all'effetto domino che ha portato alla caduta della giunta, è arrivata durante un incontro ad Albiate al quale era presente anche il leader del Carroccio Matteo Salvini: "La Lega senza se e senza ma è per la lotta all'ndrangheta, quando ho visto che qualcosa non andava ho fatto degli esposti", ha affermato Mariani, aggiungendo – Da qui in avanti, con quello che sta uscendo sulla stampa, verremo additati come mafiosi, tutto quello che noi non siamo". Mariani, da 24 anni in Consiglio comunale, è stato anche per dieci anni sindaco della cittadina. Nei prossimi giorni, dopo l'interrogatorio di garanzia, è attesa la decisione del giudice per le indagini preliminari di Monza sulla sua interdizione dai pubblici uffici, chiesta dalla procura.

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