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Mussolini sui manifesti del 4 novembre, sindaco di Ospedaletto Lodigiano: “Fascista chi censura”

“Il Duce è stato l’unico ad avere avuto un occhio di riguardo per i combattenti del 15-18′, forse è fascista chi oggi censura e strappa un manifesto storico”. Non torna sui suoi passi Eugenio Ferioli, sindaco di Opedaletto Lodigiano, dopo le polemiche scoppiate per il caso dei manifesti per il 4 novembre con il volto di Benito Mussolini insieme alle fotografie dei caduti italiani della prima guerra mondiale. Il primo cittadino ha spiegato che la sua era un’iniziativa di rievocazione storica e non un’apologia del fascismo.
A cura di Simone Gorla
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"Il Duce è stato l'unico ad avere avuto un occhio di riguardo per i combattenti del 15-18". Non torna sui suoi passi il Eugenio Ferioli, sindaco di Opedaletto Lodigiano, dopo le polemiche scoppiate per il caso dei manifesti per il 4 novembre con il volto di Benito Mussolini insieme alle fotografie dei caduti italiani della prima guerra mondiale. "Mi chiedo se non sia fascista chi oggi censura e strappa un manifesto storico", ha dichiarato il primo cittadino all'Adnkronos.

Ospedaletto Lodigiano, il sindaco non torna indietro: "Duce unico attento ai combattenti"

Ferioli ha difeso la sua iniziativa spiegando che quello esposto era un manifesto storico degli anni Trenta: "Ho solo fatto pubblicare un documento storico in possesso dell'associazione reduci e mi sembrava giusto farla vedere ai cittadini perché c'erano le foto dei soldati. Certo, c'era anche quella di Mussolini, ma se l'avessi tolta od oscurata allora forse qualcuno mi avrebbe accusato di censura".

Volto di Mussolini sul manifesto per il 4 novembre: è polemica

Nel paese di circa duemila abitanti in provincia di Lodi la vigilia della festa del 4 novembre è stata scossa dalle polemiche per i controversi manifesti che il sindaco del paesino ha deciso di utilizzare per celebrare l'avvenimento. I poster, stampati in quindici copie, oltre alle fotografie dei combattenti ritraggono anche il volto di Benito Mussolini. Le stampe risalgono al 1937, in pieno Ventennio fascista ed è stato recuperato dal presidente della locale associazione reduci e combattenti.

L'iniziativa, che forse voleva avere un taglio di ricostruzione storica, ha provocato l'ira di molti cittadini, che non hanno apprezzato. Qualcuno ha strappato la parte di manifesto dove compariva il duce, altri hanno chiamato il sindaco per protestare, così come hanno fatto questore e prefetto per chiedere delucidazioni. Il primo cittadino, un ex Dc al suo terzo mandato senza alcuna tessera di partito ed eletto per una lista civica, spiega: "Con il senno di poi non lo rifarei, ma a me interessavano solo le foto dei soldati, far vedere i loro volti. Ricordarli in un giorno come questo mi sembrava una cosa bella".

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