Morto un 68enne a Brescia, potrebbe essere il secondo decesso per legionella
Un uomo di 68 anni è morto oggi all'ospedale di Gavardo, Brescia. Secondo i medici era affetto da polmonite da legionella e se questo dovesse essere confermato dall'autopsia, si tratterebbe del secondo caso di decesso dallo scoppio dell'epidemia che ha fatto ammalare già oltre 250 persone nel Bresciano. Ricoverato inizialmente a Brescia, l'uomo è stato in seguito trasferito a Gavardo in gravissime condizioni.
Secondo l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, sono in diminuzione i casi di polmonite registrati in provincia di Brescia: infatti, spiega Gallera, sono stati 12 gli accessi al pronto soccorso negli ultimi due giorni e 23 i casi di positività alla legionella tra i pazienti ricoverati. "I dati forniti dall'ATS confermano che l'andamento dei casi di polmonite nella zona interessata crescente fino al 7 settembre continua a registrare una forte riduzione. Negli ultimi due giorni sono stati registrati 12 accessi ai pronto soccorso, 1 a Chiari, 3 a Gavardo, 1 a Manerbio, a cui devono essere aggiunti 7 pazienti ricoverati a Montichiari con la diagnosi di problemi respiratori. Sono 26 i pazienti dimessi. Stiamo ricevendo anche i risultati delle analisi diagnostiche sui pazienti ricoverati nei giorni scorsi che confermano ad oggi 23 casi di positività alla legionella", dichiara Gallera. Intanto prosegue il campionamento delle acque potabili e ad oggi i campioni prelevati sono 204. "E' stata inoltre completata – ha aggiunto l'assessore – l'indagine epidemiologica ed ambientale sui casi di persone con polmoniteattraverso questionari realizzati di persona ai soggetti ricoverati e al telefono in caso di persone dimesse. Le domande fanno riferimento ad abitudini di vita delle due settimane precedenti alla manifestazione dei sintomi della malattia. E' stata completata l'indagine dei casi e siamo in attesa dei risultati. Ricordo che non esiste alcun tipo di rischio per l'utilizzo dell'acqua alimentare e non sussiste alcuna restrizione al normale svolgimento dell'attività nelle varie comunità (scuole, luoghi di lavoro, ecc..).