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Morto sul lavoro il primo maggio: Alessandro Zigliani lascia la moglie e due figli

Si chiamava Alessandro Zigliani il muratore di 50 anni morto sul lavoro il primo maggio, Festa dei lavoratori. L’incidente è avvenuto a Cortemaggiore, nel Piacentino, ma Zigliani era originario di Torre Pallavicina, in provincia di Bergamo. Nel paese l’uomo era molto conosciuto e apprezzato da tutti. Lascia la moglie e due figli.
A cura di Francesco Loiacono
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Era originario di Torre Pallavicina, nel Bergamasco, Alessandro Zigliani, muratore 50enne morto sul lavoro il primo maggio, festa dei lavoratori. La sua vicenda è emblematica di un dramma, quello delle cosiddette "morti bianche", che in Italia e in particolare in Lombardia non riesce a trovare una soluzione e che anzi ha visto ad aprile una recrudescenza, con tantissimi casi. Maggio si è aperto con una nuova tragedia: è avvenuta a Cortemaggiore, nel Piacentino, dove Alessandro e altri due colleghi stavano lavorando per demolire il muro di una ex azienda agricola. Il 50enne era su un ponteggio ed è stato travolto da un pesante blocco di cemento che ha poi fatto crollare tutta la struttura travolgendo anche i suoi due colleghi, anche loro lombardi. Alessandro Zigliani ha riportato le conseguenze più gravi: è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Parma, dove purtroppo è morto nella notte.

Alessandro lascia la moglie e due figli

Alessandro Zigliani era sposato e padre di due figli. Era molto conosciuto sia a Torre Pallavicina che a Roccafranca e Ludriano, paesi del Bresciano nei quali era impegnato in attività di volontariato con il Gruppo volontari delle ambulanze. Oltre alla moglie e ai due figli, uno dei quali ancora ragazzino, lascia l'anziana madre e cinque fratelli a cui era molto legato. Nel paese bergamasco lo ricordano tutti come un uomo con solidi valori, dedito alla famiglia, sorridente, come traspare dal suo profilo Facebook da cui emergono anche le sue due passioni per il cantante Vasco Rossi e il campione di motociclismo Valentino Rossi. Zigliani amava molto anche il suo lavoro, che faceva ormai da molti anni. Fonti dell'azienda nella quale era impiegato, la Edil Cmg, hanno spiegato al "Corriere della sera" che erano stati proprio il 50enne e i suoi due colleghi a chiedere di lavorare mercoledì primo maggio. Adesso le indagini dei carabinieri e dell'Ispettorato del lavoro dovranno accertare cosa sia avvenuto nel cantiere, e soprattutto se tutte le procedure di sicurezza siano state rispettate. Quando la salma di Alessandro sarà restituita alla famiglia sarà fissata la data dei funerali.

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