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Morto il “papà” del Cicciobello: il designer Silvestro Bellini aveva 87 anni

Domenica sera è scomparso a Bergamo Silvestro Bellini, designer in pensione di 87 anni che nel 1962 disegnò il celebre “Cicciobello”. Il bambolotto che ha fatto sognare e divertire migliaia di bambine è un’icona del Made in Italy, tutt’ora in commercio.
A cura di Francesco Loiacono
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Ha riempito i sogni e i pomeriggi di gioco di bambine (e anche bambini, perché no). Ha ispirato modi di dire, è stato ed è un vero simbolo dei giocattoli e del Made in Italy. Parliamo del Cicciobello, il bambolotto che da ieri, purtroppo, non ha più il suo "papà". È morto infatti a 87 anni Silvestro Bellini, il bergamasco che nel 1962 disegnò il bambolotto per antonomasia ispirandosi al volto di un neonato della sua città.

A riportare la notizia della scomparsa di Bellini è stato il quotidiano L'Eco di Bergamo. Il disegnatore è scomparso nella serata di domenica 7 marzo a causa delle complicanze dovute a un problema renale: era ricoverato da giorni in ospedale. I funerali del designer si terranno mercoledì mattina a Sarnico, il paese nel quale Bellini aveva scelto di vivere da ormai trent'anni. L'uomo lascia la moglie e due nipoti, che giustamente lo piangono sconvolte dal dolore anche se possono consolarsi con una vera e propria eredità immortale.

Il primo Cicciobello fu disegnato nel 1962

Dal primo Cicciobello sono passati più di 50 anni: molto è cambiato, compresa la "proprietà" del bambolotto passata dalla storica azienda "Sebino" di Cologne, guidata da Gervasio Chiari, alla brianzola Giochi Preziosi, che tutt'ora continua a commercializzare il bambolotto. Tutti coloro che sono stati bambini qualche anno fa ricordano le pubblicità martellanti del bambolotto, quel ritornello "Cicciobello Cicciobello voglio te" che ha spinto migliaia di bambine a farsi regalare il bambolotto biondo, paffuto e con gli occhi azzurri dai propri genitori. Una bambola per la quale, nel corso degli anni, non sono mancate le novità e gli accessori: dal passeggino al seggiolone ergonomico, dalle versioni tradizionali a quelle tecnologiche che piangevano e urlavano quando venivano provate del ciuccio. Cicciopappa, Ciccionanna, Cicciobello Rock, le versioni per i diversi anniversari: ripercorrere la storia del bambolotto è un po' fare un tuffo nella memoria e nei ricordi di un intero Paese.

Adesso, per adeguarsi ai tempi, Cicciobello è anche su Facebook: su una pagina che raggruppa quasi 25mila fan e che viene aggiornata quotidianamente. Oggi, ad esempio, ha fatto gli auguri a tutte le donne per la Festa dedicata a loro. Chissà quante di loro, alla notizia della morte del papà di Cicciobello, recupereranno con nostalgia un ricordo legato al bambolotto, che comunque continuerà a far sognare e divertire i più piccoli.

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