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Morti in corsia a Saronno, l’ex viceprimario Cazzaniga torna in carcere in attesa della sentenza

Torna in carcere in attesa della sentenza, prevista per il 27 gennaio, l’ex viceprimario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga, a processo per le morti sospetti di 12 pazienti dell’ospedale e tre parenti dell’infermiera Laura Taroni, sua complice. L’accusa ha chiesto l’ergastolo.
A cura di Simone Gorla
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Dovrà tornare in carcere in attesa della sentenza Leonardo Cazzaniga, l’ex viceprimario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno (Varese) a processo per le morti sospetti di 12 pazienti dell'ospedale e tre parenti dell'infermiera Laura Taroni, sua complice, condannata a 30 anni in un procedimento separato.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione dopo l'udienza che si è tenuta ieri ha deciso la revoca dei domiciliari concessi a settembre a Cazzaniga, assistito dall'avvocato Ennio Buffoli. Era stata la Procura di Busto Arsizio a chiedere la revoca. Il medico noto alle cronache come "dottor morte" o "angelo della morte", come si era autodefinito in alcune conversazioni intercettate, tornerà quindi in carcere in vista della sentenza, che è prevista per il prossimo 27 gennaio. L'accusa ha chiesto la condanna all'ergastolo per Cazzaniga e la condanna a 4 anni per i medici della commissione interna all'ospedale, accusati di aver deliberatamente ignorato le segnalazioni da parte di alcuni infermieri e di non aver quindi denunciato. Taroni e Cazzaniga furono arrestati nel novembre 2016.

Errore nelle sentenza di Laura Taroni, giudici si riservano sulla correzione

Intanto la Corte d'Appello di Milano si è riservata sulla decisione di procedere alla "correzione dell'errore materiale"» relativa alle tredici pagine mancanti nella motivazione alla sentenza del processo d'appello a Laura Taroni, ex infermiera  condannata a 30 anni per l'omicidio del marito e della madre in concorso con Cazzaniga. In camera di consiglio Nunzia Ceravolo ha espresso parere positivo alla correzione, mentre l'avvocato della difesa Cataldo Intrieri si è opposto. "Ho precisato come l'eventuale decisione per la correzione dell'errore giudiziario deve prenderla il Giudice della Corte di Cassazione e non quello che l'errore lo ha commesso", ha dichiarato all'Ansa l'avvocato difensore.

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