Morti in corsia a Saronno, la coppia sui farmaci da dare alla zia: “Una dose per sempre?”

Continuano a emergere intercettazioni choc tra Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, medico e infermiera accusati dell'omicidio volontario di alcuni pazienti dell'ospedale di Saronno e del marito della donna. L'inchiesta della procura di Busto Arsizio punta adesso a fare luce anche su altri morti sospette, in particolare quelle di alcuni parenti dei due, legati da una relazione sentimentale.
Tre conversazioni intercettate sembrano secondo gli inquirenti rivelare le volontà omicide dell'anestesista e dell'infermiera. A giugno 2016 i due parlano dell'anziana sorella della nonna paterna della Taroni: "Eh scusa, deve finirla eh di rompere la… le riempio la boccetta del talofen di Entumin", dice l'infermiera. Cazzaniga le risponde: "Sai che può succedere, che casca", e la donna ribatte: "Sì ma può anche succedere che non si sveglia più? (…) e oh se casca amen". Subito dopo il discorso si sposta sul nonno della Taroni: "Lo faccio interdire il giorno dopo! (…) No nel senso il nonno lo rendo innocuo il giorno dopo". L'anziano era già stato al centro dei discorsi della coppia a luglio del 2015, quando Cazzaniga intercettato sembra spiegare all'infermiera: "Per renderlo innocuo va benissimo l'Entumin".
Mentre nel maggio 2015 è la sorella del suocero della Taroni al centro di una conversazione tra lei e l'anestesista, che chiede a proposito della somministrazione di un farmaco: "In che senso una volta sola? Cosa vuol dire una volta sola, amore mio, spiegati". La sua risposta è da brividi: "Una e per sempre". Tanto che il medico ribatte: "Ah…! Ho capito…una tantum, sì, ho capito…no, no, non fare cazzate, eh!".
Il punto sull'inchiesta
Le indagini vedono al momento in totale 15 indagati: tra loro anche l'infermiera che ha denunciato Cazzaniga, la cui posizione potrebbe essere stralciata. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia l'anestesista, in carcere a Busto, ha respinto l'accusa di omicidio volontario relativa a quattro anziani pazienti dell'ospedale, spiegando al giudice di aver solo alleviato le loro sofferenze. Silenzio invece per la sua amante Taroni, che resta reclusa a Como.