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Morti in corsia a Saronno, il medico respinge l’accusa di omicidio: “Alleviavo le sofferenze”

Interrogatori di garanzia per Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, medico e infermiera accusati dell’omicidio volontario di quattro pazienti dell’ospedale di Saronno e del marito della donna. L’uomo ha respinto le accuse di omicidio. La donna si è invece avvalsa della facoltà di non rispondere. Intanto il direttore sanitario e il primario del pronto soccorso di Saronno sono stati rimossi e destinati ad altri incarichi. L’assessore Gallera: “Non faremo sconti a nessuno”.
A cura di Francesco Loiacono
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Ha respinto ogni accusa Leonardo Cazzaniga, il medico anestesista arrestato martedì mattina con l'accusa di omicidio volontario in relazione alla morte di alcuni pazienti dell'ospedale di Saronno (Varese). Il 60enne questa mattina ha deciso di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari nel corso dell'interrogatorio di garanzia, che si è svolto nel carcere di Busto Arsizio. Come affermato dal legale dell'uomo, l'avvocato Enza Mollica, Cazzaniga ha respinto l'accusa di omicidio volontario che la procura gli contesta "in esclusiva" per quattro anziani pazienti (che sarebbero stati uccisi tra il 2012 e il 2013) e in concorso con la sua amante, l'infermiera Laura Taroni, per la morte del marito di lei, avvenuta nel giugno del 2013.

Il medico avrebbe spiegato al gip che i medici somministrati agli anziani pazienti servivano solo "per alleviare le sofferenze". L'avvocato dell'anestesista ha presentato una richiesta per gli arresti domiciliari. Al contrario di Cazzaniga, la 40enne Taroni, reclusa nel carcere di Como, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, rimanendo in silenzio davanti al giudice.

Trasferiti il direttore sanitario e il primario del pronto soccorso

Nel pomeriggio l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che negli scorsi giorni aveva annunciato l'istituzione di una commissione d'inchiesta, ha tenuto una conferenza stampa in ospedale: "Non nasconderemo la polvere sotto il tappeto, non faremo sconti a nessuno – ha detto rispondendo a un'intervista -. Se emergeranno responsabilità ulteriori o attività omissive saremo durissimi". I primi provvedimenti sono già stati presi: il direttore sanitario e il primario del pronto soccorso di Saronno, tra gli indagati, sono stati destinati a altri incarichi. Per gli altri otto indagati riconducibili all'ospedale deciderà la commissione d'inchiesta.

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