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Morire a Paradiso: apre una clinica per l’eutanasia a 70 chilometri da Milano

La conferma arriva dal presidente di Exit Italia Emilio Coveri: “Mancano solo pochi dettagli”. La struttura sarà la prima del genere in Canton Ticino, a 15 chilometri dal primo comune italiano e a 70 da Milano. Già tre italiani ogni mese vanno in Svizzera a ricorrere al suicidio assistito. Sul tema non si sono ancora placate le polemiche per la morte dell’americana Brittany Maynard: “Una morte non dignitosa”, secondo il Vaticano.
A cura di Francesco Loiacono
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Per un curioso caso del destino potrebbe aprire presto a Paradiso, comune del Canton Ticino a 7o chilometri da Milano, una clinica che praticherà il suicidio assistito. La notizia, riportata dal Corriere, è stata confermata da Emilio Coveri, presidente di Exit Italia, Associazione italiana che si batte per il diritto ad una morte dignitosa: "La struttura, che avrà sede in via delle Scuole 15, a Paradiso, non è un infopoint, ma un luogo dove le persone potranno recarsi per ricorrere all’eutanasia. Ci sono alcuni dettagli da definire, ne parleremo con le persone coinvolte nel progetto". Venerdì Coveri incontrerà i medici di Liberty life, associazione ticinese nata lo scorso 8 ottobre che si occuperà di chi decide porre fine alla propria vita con la dolce morte. La data di apertura non è ancora stata resa nota, ma probabilmente dopo la metà di novembre sarà organizzata una conferenza stampa in cui verranno resi noti tutti i dettagli.

Apre una clinica per l'eutanasia a 70 chilometri da Milano

La clinica di Paradiso sarà la prima di questo tipo nel Canton Ticino. Data la sua vicinanza con la frontiera italiana – da Ponte Tresa sono 15 chilometri, una settantina circa da Milano – è inevitabile che la sua apertura potrà avere forti ripercussioni anche su tutti gli italiani che decidono di ricorrere all'eutanasia. I numeri, d'altronde, dicono che già oggi  almeno 3 italiani ogni mese si recano in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito, con spese tra i 7 e gli 8 mila euro. C’è poi però  anche un 40 per cento che ci ripensa. Nel nostro Paese, d'altronde, sul tema eutanasia imperversano da sempre le polemiche. Le ultime hanno riguardato un caso avvenuto oltreconfine, quello di Brittany Maynard, ragazza americana che, dopo aver annunciato al mondo intero di voler ricorrere all'eutanasia perché malata di cancro terminale, si è suicidata il primo novembre. La sua "non è stata una morte con dignità", ha detto il presidente della Pontificia Accademia per la vita, monsignor Carrasco De Paula.

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