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Monza, spacciavano cocaina ed ecstasy: smantellato pericoloso gruppo criminale

Una vera e propria organizzazione criminale quella smantellata dai carabinieri di Monza questa mattina che nell’ambito di un’operazione hanno arrestato 11 persone dedite allo spaccio di cocaina ed ecstasy. Il gruppo criminale era guidato da due fratelli in un’organizzazione verticale composta da numerose persone.
A cura di Chiara Ammendola
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Erano dediti allo spaccio di cocaina ed ecstasy le 11 persone arrestate questa mattina all'alba dai carabinieri di Monza in un'operazione effettuata in diversi comuni del Monzese: secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dai militari nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura di Monza le 11 persone raggiunte dalla misura di custodia cautelare facevano parte di una vera e propria organizzazione criminale dedita allo spaccio e guidata da due fratelli di origini calabresi di 31 e 37 anni, che all'occorrenza "non disdegnavano l'uso della violenza per mantenere il controllo delle aree di spaccio".

Blitz dei carabinieri di Monza all'alba: 11 arresti

In particolare la droga, sintetica e non, veniva venduta in tutto il nord di Monza, in città e nei comuni di Biassono, Macherio, Triuggio, Sovico, Albiate e Carate Brianza. Le indagini avviate nell'ottobre del 2018 in seguito a un arresto a Biassono per possesso di sostanza stupefacente avvenuto in seguito a un normale controllo, hanno poi portato i militari alla scoperta del gruppo criminale. Gruppo che era organizzato secondo una gerarchia ben precisa in cui ogni componente aveva compiti prefissati e operava sotto lo stretto controllo proprio dei due fratelli: i pusher, alcuni dei quali incensurati, vendevano la droga o semplicemente la custodivano ricevendo un "compenso" di circa 80 euro al giorno. Nel corso dell'operazione denominata "The Fly" sono stati rinvenuti e sequestrati 250 grammi di cocaina e 20 grammi di droga sintetica Mdma (ecstasy). I due avevano il monopolio della zona e non si facevano scrupoli a mantenerlo anche con violenze e intimidazioni. Come nel gennaio 2019 quando un pusher del gruppo aveva tentato di uscire dal giro e per questo era stato "punito", inseguito e speronato con l'auto per farlo desistere.

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