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Monza, ragazza pakistana picchiata dalla famiglia perché vive “da occidentale”

Una ragazza pakistanta di 20 anni, residente in Brianza, accusa la famiglia di maltrattamenti per il suo stile di vita “da occidentale”. Ora, la Procura di Monza ha indagato la madre e il fratello della ragazza, dopo che una prima denuncia nei loro confronti per maltrattamenti era già stata archiviata.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Una ragazza pakistana, residente in Brianza, accusa i familiari di maltrattamenti e violenze per il suo stile di vita considerato troppo da occidentale. Come riporta Il Giorno, la Procura di Monza sta indagando la madre e la sorella della ragazza: l'inchiesta fa seguito ad una precedente denuncia, però archiviata. I maltrattamenti, denunciati dalla ragazza ai carabinieri, sarebbero stati perpetrati dalla madre e dal fratello tra il 2017 e il 2018: la famiglia si oppone allo stile "da occidentale" della ragazza, imponendole i vestiti da indossare e i comportamenti da adottare.

L'episodio più grave sarebbe avvenuto nel 2017, quando il fratello della ragazza, un 23enne, avrebbe scoperto alcune foto inviate dalla pakistana ad alcuni amici di sesso maschile: il ragazzo le avrebbe così sequestrato il cellulare, distruggendo la sim, segregandola in casa e picchiandola. La ragazza, dopo circa un mese di segregazione, riesce però a scappare: il fratello la convince a ritornare a casa e così la ragazza viene portata per un paio di mesi in Pakistan da alcuni parenti. Una vicenda che non può non richiamare alla mente quella di Sana Cheema, che sfortunatamente ha avuto un epilogo differente: la ragazza bresciana morì in Pakistan in circostanze misteriose; per la sua morte furono indagati il padre, lo zio e uno dei fratelli che si opponevano al suo stile di vita da occidentale.

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