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Monza: polemiche per la nomina ad assessore di Arbizzoni, di Lealtà e Azione

Polemiche a Monza dopo la nomina ad assessore allo Sport di Andrea Arbizzoni, già in giunta tra il 2009 e il 2012 e vicino al movimento di estrema destra Lealtà e Azione. La senatrice del Pd Ricchiuti ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. Ma un consigliere Pd di Monza, Marco Lamperti, lo difende: “Non è un nazista e ha un profondo senso della democrazia. Purtroppo a volte i giornali pubblicano notizie inesistenti”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il neo sindaco di Monza Dario Allevi ha da poco varato la sua nuova giunta. E il nome che fa rumore in questi giorni (ma anche prima delle elezioni amministrative) è quello di Andrea Arbizzoni, il neo assessore allo Sport. Perché Arbizzoni, che ha anche le deleghe a eventi, tempo libero, partecipazione e consulte di quartiere, appartiene al movimento politico Lealtà e Azione, dichiaratamente di estrema destra. Si tratta della formazione che, assieme a CasaPound, lo scorso 29 aprile ha celebrato i caduti della Repubblica sociale italiana al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano, contravvenendo ai divieti di prefettura e questura ed esibendosi in un saluto romano di massa. Un blitz sul quale è aperta un'inchiesta per apologia di fascismo.

I riferimenti culturali del movimento, nato nel 2011, sono abbastanza chiari: "Sono Leon Degrelle – ufficiale nazista del contingente vallone delle Waffen SS – e Cordelio Zelea Codreanu – collaboratore dei nazisti e fondatore della Guardia di Ferro Rumena i cui ‘legionari' compirono nel 1941 una strage di civili ebrei a Bucarest", spiegava lo scorso 3 giugno Sinistra Alternativa Monza in una nota in cui condannava la comparsa di una croce celtica su un manifesto del proprio candidato sindaco, Michele Quitadamo. Sinistra alternativa aveva accusato Lealtà e Azione di aver disegnato la croce celtica: per questo l'allora candidato in Consiglio comunale Arbizzoni aveva già annunciato querela nei confronti di Rossana Valtorta, candidata al consiglio comunale per Sinistra alternativa.

Sull'elezione di Arbizzoni presentata un'interrogazione al Viminale

Adesso che Arbizzoni è diventato assessore, su di lui si sono di nuovo scatenate le polemiche da parte della sinistra, alimentate anche da alcuni articoli apparsi sui giornali. La senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti ha presentato un'interrogazione al ministero degli Interni, denunciando l’ingresso "in Consiglio comunale di veri propri fascisti" e chiedendo al ministro Marco Minniti "quali azioni intenda assumere per contrastare, nel modo più risoluto, il diffondersi di idee violente e discriminatorie da parte dei gruppi neofascisti e neonazisti in Lombardia".

Un consigliere Pd: "Non è un nazista, ha profondo senso della democrazia"

In difesa di Arbizzoni, però, è arrivato un altro esponente del Pd, il consigliere comunale Marco Lamperti: "Da avversario politico posso dire che il neo assessore Arbizzoni ha certamente legami con la destra sociale e sicuramente si definisce uomo di destra, appartenente a movimenti come Lealtà e azione. Detto questo non è un nazista e – anzi – ha un profondo senso delle democrazia", ha scritto Lamperti in un messaggio che circola molto su Facebook in queste ore: "Sulla persona non ho nulla da eccepire – prosegue Lamperti – lo conosco da anni e penso sia un valido e rispettoso avversario. Purtroppo a volte i giornali pompano notizie inesistenti".

Lo stesso Arbizzoni, che è già stato assessore a Monza tra il 2009 e il 2012 (ma all'epoca non vi furono particolari polemiche), si è difeso: "Ho fatto l’assessore a Monza fra il 2009 e il 2012 e prima ancora sono stato consigliere comunale – ha affermato alcuni giorni fa al "Corriere della sera" – Non mi sembra che per strada siano comparsi carri armati e formazioni in marcia col passo dell’oca. A Monza la sinistra pensava di vincere nuovamente, ma adesso che ha perso non sa più a cosa aggrapparsi. La sensazione è che certi vecchi schemi ideologici degli anni Settanta facciano proprio fatica a sparire".

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