Monza, attira l’ex fidanzato in un parco e lo fa accoltellare: arrestata una 19enne
Una ragazza di 19 anni è finita in carcere con l'accusa di essere "mandante" e complice dell'accoltellamento dell'ex fidanzato, aggredito a Monza lo scorso 15 settembre. Si è conclusa con l'esito più inaspettato l'indagine dei carabinieri di Monza sul ferimento di un 27enne in un parco pubblico del capoluogo brianzolo.
Ex fidanzato ferito a coltellate in un agguato: arrestata 19enne
Marina S. è stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio in concorso con un 20enne italiano di origine egiziana e con un 22enne egiziano. I carabinieri hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Monza. A quanto emerso la ragazza avrebbe partecipato all'aggressione, attirando in trappola l'ex fidanzato. I due giovani complici erano già stati fermati rispettivamente il 19 e il 26 settembre scorsi. Il 20enne era stato bloccato dai militari mentre si apprestava a salire su un volo diretto in Egitto, all'interno dell'aeroporto di Milano Malpensa. Sono ancora in corso le indagini sul movente del gesto.
L'aggressione in un parco pubblico a Monza
Il 27enne era stato trovato privo di sensi in una pozza di sangue, all'interno di un parcheggio in via San Rocco, dove era riuscito a trascinarsi. Era stato in condizioni critiche con ferite da arma da taglio nel vicino ospedale Niguarda, dove i medici sono riusciti a salvargli la vita. Già nelle prime ore era emersa chiaramente la dinamica dell'aggressione: la vittima si trovava su una panchina in compagnia di una ragazza quando si era avvicinato un uomo che gli aveva sferrato diversi colpi di coltello, prima di fuggire a piedi. La scena, in pieno giorno, era avvenuta davanti a numerose famiglie con bambini. Proprio le testimonianze dei presenti, oltre alle immagini delle telecamere di sorveglianza, sono state poi decisive per risalire agli autori dell'agguato.
Ai carabinieri si era mostrata sconvolta
La ragazza che si trovava sulla panchina con il 27enne si era mostrata sconvolta per l'accaduto. Aveva spiegato ai carabinieri che il suo fidanzato era ossessionato dalla gelosia. Ma la verità, secondo i militari, è un'altra. La giovane, incensurata, avrebbe architettato la trappola, attirando appositamente il giovane per permettere ai complici di colpirlo. Ciò che ancora non si riesce a comprendere è il movente. I tre arrestati non hanno spiegato la ragione dell'esplosione di violenza, tanto più terribile perché secondo gli inquirenti sarebbe stata premeditata e pianificata nel dettaglio.