Monza, 19enne organizza l’omicidio dell’ex fidanzato: “Deve finire nel sangue”
"Deve morire a calci in bocca mentre tu lo tieni fermo, deve finire nel sangue", scriveva così al fidanzato la 19enne Marina Spinelli, arrestata per aver organizzato il tentato omicidio dell'ex. A incastrarla sono stati proprio i messaggi che la giovane studentessa ha inviato al 20enne italo-egiziano Omran Mohanad, poi finito in manette con il suo complice per aver sferrato le coltellate alla vittima.
Era il 15 settembre scorso quando il 27enne fu aggredito mentre si trovava su una panchina all'interno dei giardinetti pubblici di San Rocco, a Monza. Con lui c'era proprio lei, Marina, la sua ex ragazza che lo aveva attirato in una trappola con la scusa di comprare marijuana: il giovane fu colpito mentre era seduto alle spalle con numerose coltellate sferrate da un uomo poi fuggito a piedi. Per fortuna nonostante la gravità delle ferite riportate, e la criticità delle sue condizioni, è riuscito a salvarsi. Dopo settimane di indagini i carabinieri sono riusciti a ricostruire quanto accaduto realmente quel pomeriggio: la 19enne interrogata subito dopo l'aggressione si era sempre proclamata innocente prima di accusare il fidanzato italo- egiziano: "Ero pietrificata, è stato il mio ragazzo, ossessionato dalla gelosia". Ma i messaggi scambiati tra i due prima del tentato omicidio hanno fatto venire a galla la verità: "Non vuole seguirmi, non riesco a portarlo dietro agli alberi", si legge in altri messaggi che la 19enne ha inviato al 20enne prima dell'imboscata. La 19enne, che ora si trova nel carcere di San Vittore, aveva pianificato tutto secondo un pianto che, stando a quanto emerso dalla indagini, prevedeva che a morire fosse anche il cugino della vittima: "Pagheranno per quello che ti hanno fatto", scriveva il compagno di Marina alla 19enne.