Mondiali di nascondino nel paese fantasma: il dopo Olimpiadi è servito
L'idea è semplice, ma sicuramente originale: prendere un gioco antichissimo, praticato dalla notte dei tempi dai bambini di tutto il mondo e renderlo uno sport. E' questa l'idea partita dal Bergamasco e che quest'anno, a Consonno, una piccola frazione del comune di Olginate, nella provincia di brianzola di Lecco, vedrà andare in scena la settima edizione del Nascondino World Championship, il 3 e il 4 settembre. Avete capito bene, una vera a propria competizione internazionale, nella quale 64 squadre – ma le iscrizioni sono tuttora aperte – si nasconderanno per poi doversi stanare. Alla fine saranno sedici le squadre finaliste, emerse da quattro gironi, e solo una sola fortunata formazione potrà aggiudicarsi la Foglia di Fico d'Oro, il trofeo messo in palio. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito ufficiale dell'evento o la pagina Facebook.
La scelta di Consonno non è casuale
Gli organizzatori hanno deciso di ambientare l'evento nella piccola frazione della provincia Lecchese non a caso. Consonno, un tempo caratteristico borgo medievale, adesso è praticamente quello che si definirebbe un paese fantasma, preda del degrado e in totale abbandono, pieno di edifici incompiuti, con le sue strade percorribili esclusivamente a piedi, dato che numerose sbarre disseminate per il paese impediscono l'accesso alle automobili. Il declino cominciò negli anni Sessanta, quando Consonno finì nelle mire espansionistiche del conte Mario Bagno, noto imprenditore milanese, che voleva fare del paesino la "Las Vegas lombarda". Il conte fece costruire una nuova strada che collegasse Consonno a Olginate, così da renderla più facilmente accessibile dalle principali città della regione, ma poi cominciò a radere al suolo gli antichi edifici del borgo per costruire il suo personalissimo "paese dei balocchi". Fece così edificare hotel di lusso, ristoranti, centri commerciali e impianti sportivi. Nel 1976, però, una frana distrusse la strada che Bagno aveva fatto costruire, decretando di fatto la fine del paese, che venne abbandonato dai turisti e dagli abitanti.