Mogherini inaugura il padiglione Ue a Expo. Sui migranti: “Intervenuti dopo 900 morti”
L'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Unione europea, Federica Mogherini, ha inaugurato il padiglione comunitario all'Expo di Milano proprio nel giorno della Festa dell'Europa, celebrata ogni anno il 9 maggio. L’Europa "è pronta a prendersi questa responsabilità per costruire un mondo più giusto, equo e capace di nutrire tutti i suoi cittadini", ha detto la Mogherini, tagliando il nastro del padiglione insieme al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e al commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. L'Esposizione universale di Milano "è una grande occasione di incontro e confronto lungo sei mesi, ma deve rappresentare anche una legacy per i prossimi anni, per affrontare il tema dell’accesso alle risorse per tutti", ha detto l'Alto rappresentante. Tra le sfide individuate per rendere concreti gli obiettivi promossi all'Expo Mogherini ha individuato quello del cambiamento delle politiche economiche e della lotta alla povertà e all'ineguaglianza, su cui c'è tanto da fare: "Non possiamo nutrire il pianeta se non ci facciamo delle domande e ci diamo delle risposte su come dare organizzazione e coerenza alle politiche anche interne dell’Europa".
Sui migranti: "Ci sono voluti 900 morti per capire che è questione europea"
L'occasione dell'inaugurazione del padiglione dell'Unione europea è servita anche per affrontare l'emergenza immigrazione, uno dei temi più caldi a livello europeo e anche nazionale. L'Alto rappresentante ha fatto insieme un annuncio e anche un'autocritica: "Abbiamo deciso di triplicare la missione Triton, quando fino a una settimana fa sembrava impossibile mantenerla – ha affermato -. Il mio dolore è che ci sono voluti altri 900 morti per far sì che l’Europa, si rendesse conto che la questione degli immigrati debba essere assunta da tutta Europa e non solo da Lampedusa, dalla Sicilia o dall’Italia". La Mogherini ha poi affermato che "bisogna risolvere la questione in Libia per chiudere quel corridoio incontrollato che si è creato con il vuoto istituzionale. Dobbiamo fare in modo che le organizzazioni criminali di scafisti siano smantellate a terra". Sul come farlo, la strategia dell'Europa è "lavorare coi libici, con i Paesi circostanti e l’Onu per creare un governo d’unità nazionale. Bisogna pensare alla popolazione e mettere in atto quanto possibile nella lotta al traffico e nell’accoglienza dei rifugiati".
