Militari aggrediti alla stazione Centrale, il 27enne senegalese verso l’espulsione. Polemiche sulla sicurezza
All'indomani dell‘aggressione alla stazione Centrale di Milano terminata con l'arresto di un 27enne senegalese e tre feriti tra le forze dell'ordine (al militare e al carabinieri si è aggiunto anche un agente della Polfer), a tenere banco sono soprattutto le polemiche sulla sicurezza nel capoluogo lombardo. L'episodio in sé, dal punto di vista giudiziario, potrebbe terminare con l'espulsione dell'immigrato arrestato. Al 27enne senegalese, accusato di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato sospeso il permesso di soggiorno. Dopo la convalida dell'arresto e in attesa del processo per l'uomo, che soffrirebbe di problemi psichici, è stata disposta una perizia psichiatrica. Intanto, gli uffici immigrazione della questura stanno verificando la possibilità di espellere l'uomo dal territorio italiano. Lui, in tribunale, si sarebbe difeso così, secondo quanto riportato da Franco Vanni sul quotidiano "La Repubblica": "Mi sono solo avvicinato a un militare, gli ho chiesto informazioni. Altro non dico. Ho ragione, basta vedere i filmati. Il mio difensore è Dio".
Il comandante dell'Arma loda il comportamento dei carabinieri
Quello che ai fini della cronaca resta un episodio circoscritto e minore ha però destato molta impressione tra l'opinione pubblica. L'immagine di decine di immigrati che circondano le forze dell'ordine (alle quali avrebbero gettato alcuni oggetti, anche se la maggior parte ha assistito senza intervenire) è esemplificativa della potenziale criticità dell'episodio. La situazione non è degenerata anche grazie alla professionalità dei carabinieri, lodata quest'oggi dal comandante provinciale Canio Giuseppe La Gala: "Esprimo vivo apprezzamento ai carabinieri che sono intervenuti ieri in piazzale Duca d'Aosta, riconducendo rapidamente alla normalità una situazione che, date le circostanze di luogo, sarebbe potuta sfuggire al controllo. La visione delle immagini relative a quanto accaduto esprime meglio delle parole la criticità del contesto in cui hanno operato i carabinieri, con la prontezza e la professionalità che caratterizzano gli uomini dell'Arma".
Interrogazione della Lega: "Il prefetto di Milano è inefficiente"
Se il comandante provinciale dell'Arma non si sbilancia, a farlo sono alcuni esponenti politici. In prima linea la Lega Nord. I deputati leghisti Paolo Grimoldi e Marco Rondini hanno depositato alla Camera dei Deputati un'interrogazione indirizzata al ministro dell'Interno Marco Minniti che punta il dito contro il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese: "In seguito ai gravi fatti di venerdì pomeriggio, provocati da un nutrito gruppo di immigrati extracomunitari nel piazzale della Stazione Centrale di Milano, abbiamo depositato un'interrogazione rivolta al ministro dell'Interno per denunciare la situazione di inefficienza nel gestire questa situazione, ed altre a Milano, da parte del Prefetto a cui, da tempo, la questione sicurezza cittadina pare sfuggita di mano come dimostrano i continui gravi episodi di cronaca, con sparatorie e regolamenti di conti con machete in mezzo alle strade, o come dimostra la vergogna del boschetto della droga di Rogoredo. Presentiamo per questo un'interrogazione al ministro Minniti – concludono i due onorevoli – per segnalare l'inefficienza di un Prefetto che dedica il suo tempo a trovare sistemazioni per gli immigrati richiedenti asilo mentre avrebbe l'incarico di pensare prioritariamente alla sicurezza dei cittadini milanesi".
Anche il Movimento 5 stelle sembra condividere la visione di una città, Milano, alle prese con l'emergenza sicurezza: "Io sto con le forze dell'ordine che lavorano ogni giorno per garantire la sicurezza. Non possiamo tollerare questo tipo di attacchi e non dobbiamo lasciarci intimidire perché questa violenza genera solo altra tensione e violenza", ha affermato il consigliere regionale pentastellato Stefano Buffagni.