324 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Milano, tumulato al cimitero Monumentale Enzo Baldoni, giornalista ucciso in Iraq nel 2004

Lo spoglie di Enzo Baldoni, giornalista ucciso in Iraq nel 2004 riposeranno al cimitero Monumentale di Milano: questa mattina si è tenuta una cerimonia alla presenza di amici e famigliari e del presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolè che ha ricordato Baldoni come uomo di pace che “credeva fortemente nel giornalismo libero e di inchiesta come strumento fondamentale per promuovere libertà e democrazia”.
A cura di Chiara Ammendola
324 CONDIVISIONI
Immagine

Sono state tumulate questa mattina presso il Cimitero Monumentale di Milano le spoglie di Enzo Baldoni, giornalista free lance, docente di comunicazione e volontario rapito e poi ucciso in Iraq nel 2004. Alla presenza della famiglia e degli amici è stata celebrata una breve e sentita cerimonia alla quale ha preso parte in rappresentanza del Comune, il presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolè: "Baldoni era un uomo di pace che credeva fortemente nel giornalismo libero e di inchiesta come strumento fondamentale per promuovere libertà e democrazia – le parole di Bertolè – per i milanesi oggi Baldoni è una stella luminosa che infonde coraggio e determinazione nel poter cambiare le cose, come lui fece in prima persona raccontando la guerra e denunciando le tragedie che da essa derivano. Milano oggi fa un altro passo per onorare un uomo che ha dato così tanto a tutti noi".

L'uccisione in Iraq e il ritorno in Italia

Enzo Baldoni fu ucciso il 26 agosto 2004, o almeno così è stato ipotizzato, all'età di 56 anni: purtroppo nonostante siano passati 16 anni alla sua morte non è chiaro cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita del giornalista, barbaramente ucciso dai ribelli islamici dopo essere stato rapito. Il suo corpo è risultato disperso fino al 2010 quando finalmente fu trovato e riportato in Italia dall'Iraq per poi essere sepolto in Umbria nel paese d'origine del padre e dei fratelli. Ora i figli hanno deciso di riportarlo a Milano, città che lo aveva adottato e che lui amava: "Papà era un topo di campagna e aveva studiato agraria ma con il giornalismo era diventato cosmopolita – raccontano i figli Gabriella e Guido – si era innamorato di Milano e si era trasformato in topo di città, non riusciva a stare per troppo tempo lontano da Milano".

324 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views