Milano, tra polemiche e vandali apre il Museo delle culture: assente l’ideatore
L'inaugurazione "in anteprima" è stata giovedì, anche se l'apertura vera e propria sarà solo tra sei mesi, al termine di Expo. Dopo quasi 15 anni Milano ha il suo Museo delle culture, il Mudec, nato all'interno dello spazio dell'ex Ansaldo in zona Tortona. A inaugurare il museo, ideato dall'archistar inglese David Chipperfield – in polemica con l'amministrazione comunale per il pavimento del suo scalone in pietra lavica e assente all'inaugurazione – sono le mostre "Africa. La terra degli spiriti" e "Mondi a Milano. Culture ed esposizioni 1874-1940". Due esposizioni ideate in occasione di Expo2015, promosse dal Comune di Milano all’interno del palinsesto di Expo in Città e prodotte da 24Ore Cultura del Gruppo 24Ore, che sarà parte della governance mista pubblico-privato a cui spetterà la gestione del museo.
Pisapia: "Con il Mudec Milano si apre al mondo"
"Il Museo delle Culture nasce come spazio di libertà, di dialogo, di formazione globale. Un Museo che nasce in una Milano che ha dimostrato una capacità incredibile di aprirsi al mondo, non solo per gli affari e l’economia, ma anche e soprattutto per la cultura. Anzi, per le culture. In questo plurale c’è l’anima del Mudec. Il Museo delle Culture è un progetto milanese. Nasce dalla storia di Milano, dalla sua identità più profonda e più vera. Gli spazi sono quelli industriali dell’Ansaldo, che la città ha scelto da molti anni di dedicare alla cultura", ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
L'area su cui sorge il museo, l'ex Ansaldo, è stata acquistata nel 1990 dal Comune di Milano. Da anni era in programma di costruire uno spazio espositivo. La gare per il Mudec fu vinta nel 2001 dall'architetto inglese David Chipperfield, con un progetto di recupero di archeologia industriale. Il Mudec si estende per 17mila metri quadri. Elementi caratteristici sono i corpi dalle forme squadrate rivestiti di zinco e la struttura in cristallo, illuminata 24 ore su 24, che irrompe geometricamente nell’edificio che lo accoglie. I visitatori sono accolti da una hall centrale di forma libera e organica, che genera una corte interna, una piazza coperta, luogo d’incontro fra le culture e le comunità. Alla fine della hall si staglia la scalinata delle polemiche: Chipperfield si è scagliato contro l'amministrazione comunale, colpevole di non aver pavimentato lo scalone secondo i suoi dettami. Un particolare per il quale l'archistar potrebbe rifiutare di firmare il progetto.
All'interno del Mudec spazi distribuiti su 17mila metri quadri
All’interno dell’edificio si sviluppano diversi spazi che offrono al visitatore e alla città una molteplicità di proposte culturali e di servizi: sale della collezione museale e delle esposizioni temporanee, auditorium, Mudec Bistrot, design store, ristorante, aule didattiche, sale per i più piccoli e parcheggio. Con la sua pluralità di funzioni e servizi, il Mudec si propone di diventare nel panorama italiano un punto di riferimento per la testimonianza, la ricerca e la divulgazione della creatività e dell'arte proveniente da tutti i continenti.
"Quella del Mudec è una storia lunga e travagliata, costellata da ritardi e polemiche. Oggi diciamo basta perché Milano non vuole attendere oltre alla vigilia di Expo. Le ultime discussioni con i rappresentanti dell'architetto Chipperfield sono state molto faticose. Ecco perché abbiamo deciso di partire con un evento speciale: un’illuminazione incantevole per l'edificio e inviti gratuiti a disposizione della città", ha spiegato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Intanto, però, i vandali sono già entrati in azione: alcune scritte offensive verso il sindaco Pisapia sono apparse sui muri esterni del museo, in via Tortona: "