Milano, test dell’etilometro a scuola per gli insegnanti. I professori: “Una vessazione”
All'istituto alberghiero Carlo Porta di Milano, i professori che arriveranno la mattina in classe per fare lezione, prima di sedersi in cattedra, dovranno fare l'alcol test. Non si tratta di uno scherzo, ma di una richiesta seria, formalizzata dal dirigente dell'istituto ai suoi 143 docenti attraverso un modulo consegnato nei giorni scorsi: "Il lavoratore autorizza il medico competente a effettuare il trattamento sanitario che consiste nel test alcolimetrico con etilometro". Come spiega Repubblica, che ha riportato la notizia, chi si rifiuterà sarà segnalato al preside dal medico, e potrà essere allontanato dal posto di lavoro e impiegato in un'altra mansione. Andrà ben peggio, però, per chi dovesse essere pizzicato con un tasso alcolemico positivo: rischia il licenziamento.
Controlli a campione con l'etilometro
Il preside Antonio Malaspina giustifica così l'introduzione del test con l'etilometro: "Abbiamo deciso di sottoscrivere una convenzione con un medico del lavoro per valutare i rischi e garantire la sicurezza di tutti coloro che sono in servizio al Carlo Porta". Una decisione presa per ottemperare a una circolare del 2013 dell’Ufficio scolastico regionale, in cui l’insegnamento viene fatto rientrare fra le attività lavorative per le quali è tassativamente vietata l’assunzione e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Da qui la decisione di svolgere test a campione sui professori per controllare che nessuno entri in classe alticcio, e non ci siano docenti con il vizio del bere: "Un’evenienza che metterebbe a rischio gli studenti e i professori stessi".
La maggior parte dei professori dell'istituto, che sorge alla periferia Ovest di Milano, sembra d'accordo con il provvedimento del preside: 141 docenti su 143 hanno infatti firmato il modulo. Qualcuno, però, si è rivolto al sindacato per denunciare quella che, ai loro occhi, sembra una "richiesta vessatoria". E dalal Cgil ha risposto Pippo Frisone: "Il buonsenso vorrebbe almeno che controlli simili fossero riservati a chi lavora in situazioni ad alto rischio come chi sta in cucina o gli addetti a macchinari pericolosi. Chiedere a un insegnante di religione o di italiano di sottoporsi all’etilometro per entrare in classe è una forzatura".