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Milano, si getta dalla finestra primario di pediatria accusato di pedofilia

Alberto Flores d’Arcais, pediatra di 61 anni dell’ospedale di Legnano sotto inchiesta per presunti abusi su minore, si è tolto la vita lanciandosi dalla finestra dell’appartamento dov’era agli arresti domicialiari.
A cura di Va.Re.
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Si è tolto la vita ieri Alberto Flores d'Arcais, il primario di 61 anni dell'ospedale di Legnano, comune dell'hinterland milanese, accusato di abusi sessuali su minori. L'uomo dal mese di luglio si trovava agli arresti domiciliari nella propria abitazione. A nulla sono serviti i soccorsi del personale medico del 118: il volo per sei piani dalla palazzina di via Belgirate non gli ha lasciato scampo. In casa un biglietto rivolto ai familiari: "Perdonatemi, vi amo". Rinvenute altre 10 buste sigillate, presumibilmente altrettanti messaggi rivolti ad amici e conoscenti. Tutto il materiale è stato al momento sequestrato dagli inquirenti. Il medico era sotto inchiesta per 18 episodi di presunti abusi su pazienti minori di 13 anni durante le visite in ospedale, fatti su cui il professionista si era sempre dichiarato innocente.

"Come suo medico di famiglia – ha dichiarato Alberto Aronica – ero autorizzato ad andarlo a trovare. L'ho visto l'ultima volta a metà agosto. A fine luglio stava molto male e ho consigliato una visita psichiatrica perché avevo capito che era a rischio suicidario. E' stato visto da psichiatri tre volte, ci sono tre relazioni disponibili. La richiesta di libertà  si basava sulla perizia di parte, redatta da un noto pediatra che, guardando i filmati, ha ritenuto di vedere solo riprese di normali visite pediatriche. Purtroppo questa perizia è stata ignorata ed è stata ritenuta valida solo la perizia allergologica che lo accusava".

"E' una tragedia per molti motivi. Una tragedia per uno stimato medico, per l'ospedale d'eccellenza che è Legnano, per lo sconcerto creato, per la sua famiglia", così il procuratore capo della Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana. "Il consulente aveva appena terminato le perizie su due computer in uso al medico dai quali è emerso copioso materiale, circa cinquemila file tra cui immagine pedopornografiche", ha aggiunto Fontana.

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