Milano, sfregiato con l’acido in via Carcano: arrestati un agente di Borsa e una bocconiana
È caduto in una vera e propria trappola studiata nei minimi dettagli il 22enne sfregiato per strada con un getto di acido a Milano. Arrestati subito i suoi assalitori: sono Alexander Boettcher, 30enne di origini tedesche, che da dieci anni lavorerebbe in Borsa per l'Immobiliare Campania, e Martina Levato, 23enne studentessa all'Università Bocconi ed ex fidanzata della vittima. Entrambi hanno precedenti: il primo per un'aggressione, la ragazza per aver tentato di evirare con un coltello un suo ex durante un rapporto sessuale. I due erano riusciti ad attirare il ragazzo con una serie di telefonate anonime, attraverso le quali avevano fissato un appuntamento, fingendo di dovergli consegnare un pacco. Presentatosi all’appuntamento assieme al padre, in via Giulio Carcano, in zona via Giovanni da Cermenate, a sud-est di Milano, intorno alle 17.45 di domenica pomeriggio, ad attendere il giovane, residente a Boston, negli Stati Uniti, c’erano i due finti corrieri: Levato, che gli ha lanciato addosso il liquido corrosivo contenuto in un piccolo recipiente, colpendo il 22enne al viso e all’addome, e Boettcher, che ha poi cercato di colpirlo violentemente con un martello.
Il pm: "La ragazza è reticente, una bambina bocconiana"
Fortunatamente il padre della vittima è subito riuscito a bloccarlo, mentre la giovane si è presto data alla fuga. Le ustioni non sarebbero gravi, ma i soccorritori del 118 hanno trasportato il giovane all'ospedale Niguarda, con codice giallo e 60 giorni di prognosi. Dopo aver fermato i due, ritrovati dalle forze dell'ordine poco lontano da via Carcano, il giudice Lorella Trovato, del tribunale di Milano, ha convalidato per entrambi l'arresto in carcere. Durante la deposizione Alexander Boettcher si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Martina Levato ha sostenuto che l'aggredito, fidanzato con lei ai tempi del liceo Parini, la disturbasse al telefono e attraverso Facebook, aggiungendo di essere incinta di un mese e di avere subito in passato una violenza sessuale. Per il pubblico ministero Marcello Musso, però, le responsabilità dei due sarebbero certe e chiare, come chiara sarebbe la dinamica dell'accaduto: "Vista la gravità dei reati contestati, non è da escludere che la competenza possa passare al tribunale collegiale. Quanto alla deposizione,la ragazza è reticente, falsa e spocchiosa di fronte al giudice. È una bambina bocconiana trovata con le mani nella marmellata che non ha voluto dire chi abbia teso la trappola". Ora si attende il processo per direttissima il prossimo 8 gennaio, mentre i due arrestati rimangono nel carcere di San Vittore.
Non è la prima volta che accadono episodi di questo genere, soprattutto nel capoluogo lombardo: lo scorso 3 novembre, un 25enne milanese, studente di economia all'Università Bicocca, era stato aggredito sotto casa da uno sconosciuto con del liquido corrosivo, in via Quarto Cagnino, nella periferia ovest di Milano, dopo aver trascorso la serata con gli amici. Il 25enne aveva riportato gravi ustioni al volto e alle mani, di secondo e terzo grado.