78 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Milano, scritte contro Fontana e Sala: sei persone indagate per diffamazione e minacce

Sono state identificate e iscritte nel registro degli indagati sei persone in merito alle scritte minacciose e ingiuriose comparse sui muri di Milano nelle scorse settimane e indirizzate al presidente della regione Attilio Fontana e al sindaco di Milano Beppe Sala. Si tratta di due appartenenti al Carc e di quattro del centro sociale Zam: sono indagati per diffamazione e minacce.
A cura di Chiara Ammendola
78 CONDIVISIONI
Immagine

Nei fascicoli aperti dalla procura di Milano in merito alle scritte comparse sui muri di Milano nei confronti del sindaco della città Beppe Sala e del governatore della Lombardia Attilio Fontana sono stati iscritti sei indagati: si tratta di sei persone, due appartenenti al Carc, Partito dei Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo, e quattro del centro sociale Zam.

I fascicoli aperti per diffamazione e minacce vedono al centro delle indagini due distinti episodi, uno avvenuto il 15 maggio quando in zona Crescenzago, sulla Martesana, a Milano è apparsa la scritta contro il governatore della Lombardia Attilio Fontana "Fontana assassino", firmato e rivendicato dal Carc, e un secondo risalente a pochi giorni fa quando il 6 giugno in un sottopasso di Milano, in zona Chiesa Rossa, è comparsa la scritta contro il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il sindaco del capoluogo lombardo "Fontana assassino, Sala zerbino". In quel caso il gesto non è stato rivendicato dal Comitato del Carc ma secondo la Digos sarebbe stato opera di alcuni appartenenti ai centri sociali, alcuni dei quali erano stati fermati proprio nella notte in cui è comparsa la scritta poco distante dal luogo

Questi due episodi unitamente alle minacce ricevute sui social e ad alcune lettere anonime oltre all'inchiesta aperta dalla procura, hanno spinto la prefettura di Varese a mettere sotto scorta il presidente della Regione, che risiede proprio nel capoluogo di provincia. Per questo l'avvocato del governatore leghista, Jacopo Pensa, aveva depositato negli scorsi giorni alla procura di Milano un dossier di circa trenta pagine intitolato "clima di odio" che raccoglie tutte le intimidazioni ricevute da Fontana negli ultimi mesi: minacce e insulti online, ma anche lettere anonime spedite alla famiglia in cui si paventa anche "un incidente stradale occasionale".

Fontana, parole di odio un pessimo quadro da non esporre mai

Dopo la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di sei persone è arrivato il commento del diretto interessato: "Apprendo che la Procura della Repubblica di Milano, sezione antiterrorismo, ha iscritto nel registro degli indagati i primi responsabili del clima di odio che sta turbando le nostre vite – ha scritto su Facebook Fontana -. Le regole costituzionali della democrazia e del dialogo non possono essere violate da pochi fanatici che ignorano la verità, fomentando la violenza nelle nostre strade – ha aggiunto il governatore -. Carlo Porta, poeta milanese di cui oggi 15 giugno si ricorda l'anniversario della morte, affermava che: ‘Le parole di un linguaggio, sono una tavolozza di colori, che possono fare il quadro brutto, e lo possono fare bello secondo la maestria del pittore'. Le parole di odio sono sempre un pessimo quadro da non esporre mai".

78 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views